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Come l'arancio amaro
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Anna Maria N. - Firenze
(17/10/2025) -
Voto: 5/5
Storia bellissima in una Sicilia autentica nei suoi contrasti, a cavallo tra il ventennio fascista e gli anni '60 che si intrecciano tra di loro. Scrittura coinvolgente, impreziosita dal dialetto siciliano ricchissimo di odori e sapori proprio come la loro cucina. I personaggi sono incastrati perfettamente nel racconto, anzi ne sono parte integrante. L'essenza della storia sta indubbiamente nella narrazione dolorosa ma anche dolce, proprio come l'arancio amaro dal sapore aspro ma che esalta e promuovce la dolcezza dei frutti di cui è stato l'innesto e che sa donarci con il suo fiore bianco il profumo della libertà. Un conquista difficile per le donne di allora ma per certi versi anche per quelle di oggi. Un libro che sa trascinare nell'anima della Sicilia, lanciandoci un messaggio di speranza.
Luigi 57
(14/10/2025) -
Voto: 5/5
A me è piaciuto molto; una bella storia, raccontata con garbo; il siciliano non stona affatto e le da colore.
Cammy
(29/09/2025) -
Voto: 3/5
Lettura piacevole , uso del siciliano magistrale, che non appesantisce la scrittura, anzi, la rende più musicale, Bella la storia , anche se c'è qualche coincidenza di troppo, che rende un pò forzato il tutto.
mah
(22/09/2025) -
Voto: 2/5
Oltre alla fatica dei primi capitoli in cu,i tra dialetto e personaggi che vanno e vengono, non si capisce niente, ho trovato il tutto molto faticoso e senza una grande trama. Ruota tutto intorno a un singolo evento assolutamente poco interessante. vado controcorrente ma davvero non mi è piaciuto
Lalla278
(18/09/2025) -
Voto: 5/5
Ho appena finito di leggere “Come l’arancio amaro”, che ho praticamente divorato in poco tempo. Complimenti all’ autrice per questo bellissimo romanzo che è anche il suo esordio letterario. Una lettura piacevole e scorrevole. narra la storia di una famiglia nobile, ambientata nella Sicilia degli anni 20. L' intreccio avviluppato tra i vari personaggi viene approfondito intervallandosi con il passato ed il presente di Carlotta. Questo avvicendamento temporale tra passato e presente ci permette di scoprire tutta la verità dei fatti piano, piano e sullo sfondo vi è l'ascesa al potere di Benito Mussolini. Mi è piaciuta molto l’alternanza con il dialetto siciliano che riempie i discorsi dei personaggi, e non mi ha affatto impedito di godermi il racconto, anzi, penso che abbia dato una narrazione più realistica alle vicende personali e non solo. Devo dire che ho trovato questo modo di scrivere bello e fuori dal comune. Consiglio la lettura perché i personaggi femminili di Carlotta, Nardina ma soprattutto di Sabedda sono davvero interessanti, diversi come carattere, sensibilità e mostrano molto bene le donne siciliane, senza dimenticare Zù Peppino che è, per me, la figura dell’uomo siciliano tutto d'un pezzo, a volte scontroso ma dai modi gentili ed affettuosi. Da notare che alla fine del testo c'è il glossario. Consigliatissimo!
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