Il posto

Silvia (02/07/2022) - Voto: 4/5
In questo libro Annie Ernaux racconta da una parte la vita di suo padre prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna; lo fa con precisione chirurgica, con realismo e senza compatimenti. Dall’altra parte ci sono le difficoltà della scrittrice, la figlia, ad affrancarsi dalle proprie origini, dal loro modo di pensare e dalla concezione che avevano dello studio e del lavoro. “Non sapevamo parlarci tra di noi senza brontolare, la gentilezza dei toni era riservata agli estranei. Non aveva imparato a sgridarmi in maniera garbata, e io non avrei creduto alla minaccia di una sberla proferita in forma corretta. Per molto tempo la cortesia tra genitori e figli è stata per me un mistero. Non meritavo tanti riguardi, giungevo persino a immaginare una qualche particolare forma di simpatia nei miei confronti. […] Mi sono piegata al volere del mondo in cui vivo, un mondo che si sforza di far dimenticare i ricordi di quello che sta più in basso come se fosse qualcosa di cattivo gusto.” Un libro commovente, tenero nonostante alcuni racconti più duri. Continuo ad amare lo stile di Annie Ernaux e l’encomiabile traduzione di Lorenzo Flabbi!
Astrea (24/11/2021) - Voto: 3/5
Una ricostruzione minuziosa della vita del padre sulla base delle tracce, esteriori, che ha lasciato nel rapporto con la figlia. Una osservazione alquanto fredda, quasi di studio sociologico. da questo tassello , insieme agli altri libri autobiografici della scrittrice si può tentare quasi una ricostruzione della formazione di una personalità, quella della Eranux appunto.
Francesca (11/07/2021) - Voto: 3/5
Asciutta e al contempo " sentimentale" e umana come sa esserlo una figlia che, nella vita reale, ha trovato nel suo papà la misura della sua stessa evoluzione, attraverso avvicinamenti e allontanamenti. Pare di vederli quegli sguardi spietati che solo un' adolescente sa riservare ai propri genitori, come poi si riesce a sentire il rimorso della donna donna adulta ormai in via di pacificazione con il senso della propria inadeguatezza. Breve, per il mio gusto; fulmineo, oltre che fulminante per molti. Bella lettura, ma mi ha emozionato di più " Una donna"
Jessica joy_in_the_deep (09/07/2021) - Voto: 5/5
Ho assaporato questa storia con le lacrime agli occhi e la nostalgia nel cuore. Mi sono appassionata ad Annie Ernaux ancora prima di leggerla, perché ho conosciuto il suo lato umano ascoltandola e scoprendo la sua unicità e intensità. Questa impressione è stata confermata dopo la lettura di questo romanzo, il mio primo approccio con l'autrice. Il posto è un libro su suo padre e soprattutto (dedicato) a suo padre. Lui, la sua vita, i suoi modi, tutto attraverso i suoi occhi di figlia. Tra le pagine troviamo Annie da una parte, il padre dall'altra e in mezzo le parole. La sua è una scrittura sincera, diretta, netta, che arriva dritto al punto, che non ha la pretesa di essere poetica ma lo diventa perché parla a tutti con il cuore in mano e diviene di tutti. Universale come la letteratura sa essere. Vi lascio una piccola citazione, che ho molto amato: "Forse scrivo perché non avevamo più niente da dirci".
Cos (08/07/2021) - Voto: 5/5
Ambientato nel XX secolo, il romanzo copre un arco temporale di decenni: ha la durata di una vita, della vita di un uomo. Riporta la disuguaglianza tra classi sociali, la classe operaia, povera per denaro, di modi e conoscenze, e la classe borghese, altolocata, colta e all’avanguardia. Mostra la separazione spontanea di una figlia dal padre, età diverse, differenti periodi storici, epoche diverse: non hanno nulla in comune e non fanno altro che allontanarsi. Ricco di riferimenti storici e richiami filosofici, è un piccolo grande capolavoro del ‘900.