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L' oscura immensità della morte
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WALTER
(15/06/2004) -
Voto: 4/5
Crudo ma decisamente realistico. Non conoscevo l'autore ma penso leggerò presto qualche altro suo romanzo.
francesco
(27/05/2004) -
Voto: 5/5
carlotto come simenon. non credo sia un azzardo. ricordo il simenon di "pioggia nera" o "il primogenito dei ferchaux" o "i fantasmi del cappellaio", "la camera azzurra", "le finestre di fronte". in massimo carlotto l'angoscia e il dolore erompono fin dalla prima riga, tracciati con lucidità veramente impressionante. trama geniale, personaggi magnificamente tracciati, incastri tra dolore e vendetta, ricatto e disperazione. un libro che ho letto in due notti, che mi ha lasciato una scia dentro, che dopo giorni sto ancora seguendo. romanzo scritto senza una sbavatura, senza un tentennamento. oltre tutto (finalmente!) un finale per niente banale. ci sarebbe da farne un cine cult. complimenti!!! dopo i belli dell'alligatore e calvados, uno dei più bei romanzi noir della intera letteratura. e non esagero!
maurizio crispi
(22/04/2004) -
Voto: 5/5
Dopo Il maestro di nodi, ultima avventura de L'Alligatore, giunge benvenuto in libreria per gli appassionati lettori di Carlotto un romanzo di taglio diverso che si presenta come uno studio a due voci sul modo in cui un delitto può lasciare delle tracce devastanti non solo nella vita del colpevole condannato a scontare la sua pena ma anche nella "vittima" cioè della persona sopravvissuta alla morte dei suoi cari. L'insolito romanzo di Carlotto si gioca così su due piani narrativi che sono intrecciati tra loro: da un lato, la storia di Raffaello Beggiato, condannato all'ergastolo per aver ucciso nel corso di una rapina una donna ed un bambino, e dall'altro lato, quella di Silvano Contin, delle due vittime rispettivamente marito e padre , che si è auto-condannato ad una delirante espiazione e che, nell'isolamento sociale e affettive nel quale si auto-recluso, si abbandona ad un progetto di vendetta mai sopito. Le circostanze (il tentativo di Raffaello di ottenere la grazia oppure, in alternativa, la sospensione pena per gravi motivi di salute, in quanto ha scoperto – dopo quindici annoi di carcere – di essere affetto da un cancro incurabile) fanno sì che improvvisamente a causa della leva di potere che egli può esercitare su Raffaello, si apra per Silvano inaspettatamente una porta sulla via della vendetta che egli attraverso un ininterrotto e delirante dialogo con la moglie morta ha alimentato dentro di se nel corso di anni di vita spenta e ripetitiva, altrettanto non-vita di quella condotta dall'ergastolano Raffaello. Entrambi, dunque, sono degli “ergastolani”, l’uno per ragioni oggettive, l’altro per motivazioni interiori, prigionieri dentro un tempo circolare e ripetitivo, scandito dal ricorrere di ossessive micro-ritualità quotidiane, sempre identiche. Nella vita di entrambi, la reintroduzione del parametro del tempo lineare (la freccia del tempo), senza che nessuno dei due abbia elaborato in alcun modo gli eventi che li hanno portato allo stallo esistenziale, ha R
brush
(20/04/2004) -
Voto: 5/5
Sicuramente il miglior libro di Carlotto.
federica
(18/04/2004) -
Voto: 5/5
Crudo, sincero fino alla brutalità. Contro ogni facile "perdonismo"...
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