L' oscura immensità della morte

Vinci (26/01/2006) - Voto: 4/5
Di solito mi annoio molto con i noir, invece questo di Carlotto l'ho letto in una giorno, anche grazie alla struttura cadenzata dal ping-pong dei due protagonisti e alla scrittura scorrevole, che sollecita l'impegno e la concentrazione. L'elemento più coinvolgente del libro è la deriva verso "l'oscura immensità" di Silvano Contin, che inizialmente sembra fare da polo positivo, poi invece si trasforma, suo malgrado, in qualcosa di differente. Proprio per questo non sono troppo d'accordo sulla sua patente di "borghese piccolo piccolo", anche perché non credo che all'interno del libro ci sia un intento classificatorio, come a dire: è ciò che produce questa maledetta società, che schifo la mediocrità, etc. Anzi, uno degli aspetti più espressivi del romanzo e la sua assenza di moralismo: tutti i personaggi hanno i loro piccoli problemi quotidiani, le loro manie, i loro difetti, ma li vivono dall'interno, sentendosi certe volte anche in colpa, o entusiasmandosi senza ragione, ma sempre e comunque a causa della loro posizione del mondo. Sono personaggi, dunque, non funzioni di un 'disegno' concepito per la creazione di suspense, come invece altre volte mi è capitato di leggere in Letteratura di genere. L'epilogo finale non mi ha soddisfatto a pieno, ma.. il colpo di scena che lo precede, ancorché molto improbabile, è accuratamente predisposto e lascia anche un piacevole senso amarognolo. Bravo Carlotto.
diomede917 (02/01/2006) - Voto: 5/5
Il libro di Carlotto è devastante come il dolore che colpisce il protagonista. E' una sorta di borghese piccolo piccolo ma decisamente più cinico. Carlotto riesce a mescolare al massimo il bene e il male, il giusto e lo sbagliato creando una linea di demarcazione flebile tra i due protagonisti. Probabilmente il lettore si riconoscerà di più nel Commissario Valiani il quale si troverà disorientato a definire la cosa giusta da fare. Ho sentito che ne verrà fatto un film. Vedrei bene Sergio Castellitto nei panni di Silvano, Kim Rossi Stuart nei panni di Raffaello e Ennio Fantastichini in quelli del Commissario. Buona lettura a tutti!!!!!
Nicola (23/11/2005) - Voto: 4/5
Con il suo cinismo e la sua brutalità è uno dei migliori romanzi di Carlotto,forse leggermente inferiore soltanto a La verità dell'alligatore,ma con due protagonisti memorabili:Raffaello Beggiatto,rapinatore senza scrupoli capace alla fine di trovare un suo riscatto morale,e Silvano Contin,un "buono" per il quale,malgrado la tragedia da cui è stato colpito,non è sempre facile fare il tifo.Tra le figure di contorno è molto riuscita quella del commissario Valiani,poliziotto non garantista ma neppure incline alla giustizia "fai-da-te".
Franco (03/11/2005) - Voto: 4/5
Abitualmente leggo i libri presi in prestito dalla biblioteca civica. Tuttavia, dopo aver letto questo Romanzo ho deciso di acquistatare e leggere tutti le opere di Massimo; cosa che ho fatto. Pur essendo il più drammatico ed avvincente Romanzo di Massimo, considero "L'oscura immensità della morte" leggermente inferiore ad "Arrivederci amore ciao".
more (09/03/2005) - Voto: 5/5
bello e avvincente, anche se il modello vittima carnefice e' fritto e rifritto qui e' esposto in modo originale, pur essendo un noir non ha nulla in comune con simenon. stile diverso.