Francesca (26/12/2019) - Voto: 5/5

Questo libro è senz'altro impegnativo da leggere, sia per la mole sia per gli argomenti trattati, tuttavia ha trovato la sua lettura un piacere per la mente. Bellissimo classico.

goldrake (21/11/2019) - Voto: 5/5

Libro monumentale, letto e riletto, ineguagliabile. Opera da frequentare, che come tutti i capolavori anche alla quarta rilettura è capace nuovamente di sorprenderti e offrirti qualcosa che la tua modestia non aveva colto nella altre occasioni. L'edizione del Corbaccio si pregia poi della traduzione dell'insigne germanista Ervinio Pocar, figlio della Gorizia del primo novecento, che sfiorò nella prima adolescenza la meteora folgorante di Carlo Michelstaedter, stringendo poi amicizia con Nino Paternolli, che di Carlo fu amico, compagno e sodale... Tutto si spiega e ritorna e i tormenti di Hans, le tristi illusioni di Settembrini, la caustica razionalità di Naphta continuano a raccontarci l'uomo.

Elly (06/10/2019) - Voto: 2/5

Ho acquistato il libro perché affascinata dai grandi classici della letteratura, ma non sono riuscita ad arrivare alla fine. La narrazione è noiosa e pesante, leggere più di 10 pagine al giorno era un'impresa ardua e difficoltosa, ho letto la trama su internet nella speranza che mi facesse venire la curiosità e la voglia di terminare la lettura ma invano. Forse sono io che non ho saputo cogliere la bellezza del testo, ma per me questo libro si è rivelato una delusione. Ho messo due stelle solo per dare merito alla pazienza e alla costanza dell'autore nel scrivere la storia e perché è pur sempre un grande classico.

ROBERTO S (25/09/2019) - Voto: 5/5

un classico

Aleksandra (19/09/2019) - Voto: 5/5

"Malignità è la più tersa arma della ragione, contro le potenze delle tenebre e della bruttezza, è lo spirito della critica e la critica è l'origine del progresso e della civiltà". Che dire, ogni commento sarebbe superfluo e inadeguato accostato alla grandezza di tale opera.