Malinverno

La Ele Bazz (13/11/2023) - Voto: 5/5
Astolfo Malinverno è innamorato dei libri, della carta stampata, di Emma Bovary e il suo eroe è Don Chisciotte. Vive a Timpamara, un paese fuori dal tempo, dove gli abitanti si conoscono tutti, hanno nomi e cognomi stravaganti e non è insolito vedere pagine scritte librarsi in volo da piazze e davanzali. Malinverno a Timpamara ha un duplice ruolo: al mattino guardiano e custode tuttofare del cimitero, al pomeriggio bibliotecario. È un uomo d'altri tempi, un poetico signore dall'animo nobile e sensibile, che vive di sogni, attese e malinconiche nostalgie. (Io ve lo dico: è impossibile non affezionarsi a lui). Lettore dalla vivida immaginazione, mescola i personaggi dei suoi romanzi preferiti ai compaesani di Timpamara, inventa finali e trame diverse per persone e cose. La sua curiosità si concentra in particolare sulla foto di una bellissima donna che si trova su una lapide senza nomi né date. Quale storia si cela dietro quella foto? Chi è la sconosciuta sulla cui tomba ogni tanto qualcuno lascia di nascosto dei fiori di cardi? Questo romanzo è un incanto d'amore per i libri e per l'immaginazione, un viaggio sospeso nel tempo della quieta Timpamara... Oh che bellezza!
Mariangela (16/08/2023) - Voto: 5/5
Ho comprato per caso questo libro e l ho letto in pochissimo tempo perché ero curiosa di leggere come si concludeva la storia. Originale ma allo stesso tempo normale insomma nulla di inaspettato eppure avvincente....
Chiara (20/07/2023) - Voto: 5/5
Io non scrivo mai recensioni, ma questa volta lo faccio perché è incredibile come questo libro sia praticamente sconosciuto. È scritto benissimo, quasi poetico, con punte di dolcezza e di tristezza sublimi. Un’antologia di Spoon River in prosa, con la ricchezza di citazioni letterarie e un amore di fondo per la letteratura che fa sorridere e non appesantisce la lettura. Viene sicuramente da paragonarlo a “Cambiare l’acqua ai fiori”, ma a mio parere lo supera come stile e contenuto.
Davide (25/04/2023) - Voto: 4/5
Questo libro mi ha davvero colpito in positivo. Acquistato a basso prezzo quasi per puro caso, poiché intendevo abbinare un altro testo a "Cime tempestose" in modo da poter usufruire dell'offerta sconto Feltrinelli, ed intrigato da copertina e storia, "Malinverno" si è rivelato un'ottima quanto gradita scoperta. L'abile e profonda penna di Domenico Dara oscilla tra il realismo magico-onirico alla Haruki Murakami, la raffinatezza stilistica tipica dei fantasy di Susanna Clarke, il tutto raccontato in un'ambientazione alla Ammaniti, sebbene dialoghi e personaggi non risultino mai essere sfacciatamente e volutamente "cafoni" o "volgari" come spesso accade nel caso dello scrittore romano. La storia non è esente da alcune imperfezioni, tra cui monologhi e regressioni a volte ridondanti del protagonista, o il fatto che buona parte dei personaggi appaiono caratterizzati dalle medesime voci, ragionando ed esprimendosi in modo similare tra loro; inoltre il linguaggio di Dara potrebbe risultare in principio troppo pedante e filosofeggiante nella sua costante ricerca di voler attribuire unicità e profondità a narrazione e personaggi vari, ma trattasi di cose trascurabili se rapportati all'indiscusso valore dell'opera. Impossibile non affezionarsi ad Astolfo Malinverno e al paese di Timpamara con i suoi singolarissimi abitanti. Una storia romantica dai contorni nostalgici, in cui non mancano situazioni divertenti e parodistiche. Da subito si viene proiettati nel contesto della narrazione, empatizzando con Astolfo e tifando per un lieto fine che il protagonista meriterebbe. Lo stile dell'autore risulta sempre scorrevole nella propria raffinatezza metaletteraria. Un così affascinante romanzo meriterebbe maggior stima, considerazione e popolarità. Straconsigliato!
Luca (11/04/2023) - Voto: 5/5
E molto interessante lo consiglio vivamente