La misura del mondo

Gorgo (30/06/2021) - Voto: 4/5
Una brillante opera di intrattenimento colto, o forse qualche riflessione di fondo c’è. Per esempio, la natura del genio. Oggi i due giganti della matematica e della geografia protagonisti sarebbero banalmente definiti degli "Asperger": egocentrici, concentrati solo sui propri studi, anaffettivi, asessuati (Von Humboldt, disinteressato al proprio corpo fino a metterlo costantemente in pericolo) o salvati dalla libidine solo grazie alla misantropia-misoginia (Gauss). Tuttavia alla grandezza non è necessaria una dose di follia, di monomania, di disprezzo per la quotidianità? Ma poi a che servono le idee dei giganti in un mondo popolato da nani? Neanche il fido collaboratore Bonpland condivide appieno i folli progetti di Humboldt né i matematici che aiutano all’inizio Gauss gli sono alla pari; gli altri, uomini illustri compresi, sono solo marionette ridicole. Dunque le scoperte dei giganti servono solo a loro, non a noi nani, che al massimo possiamo ammirarli, scriverci su e prenderli in giro. Eppure neanche loro, i geni, si capiscono fra di loro, anzi in sostanza s’ignorano o si disprezzano. Allora alla fine la stessa scienza, nei due approcci teorico-sintetico gaussiano ed empirico-classificatorio humboldtiano, sembra poco più che un’ossessione personale, buona a riempire il tremendo vuoto dell’esistenza. Al di sotto dell’infinita filza di episodi divertenti di cui si compone il libro si scorge infatti il nulla, vera essenza della realtà, anche della nostra, giacché ogni romanzo storico riflette in realtà sulla propria epoca. Forse i due scienziati, la curvatura dello spazio ipotizzata da uno e le scoperte geografiche dell’altro, rappresentano l’inizio della nostra epoca, quella dell’insensatezza, della precarietà. ll finale è malinconico, l’atmosfera di decadenza, quella fisica dei protagonisti e quella politica della loro Germania; anche se il povero Gauss figlio approda a una nuova terra, a un nuovo orizzonte, l’America. Migliore? Da esplorare, da studiare.
Entass (13/07/2020) - Voto: 5/5
Raramente un libro biografico riesce ad accoppiare rigore storico e senso dell'umorismo. Straordinario in ogni senso, per la scorrevolezza, per la quantità e la qualità delle informazioni, per la passione con cui è stato scritto, per la freschezza della trama che rende piacevoli argomenti solitamente giudicati "pesanti" come matematica, geodetica, astronomia, cartografia. Assolutamente da leggere.
Jnes (17/05/2020) - Voto: 3/5
Una biografia insolita, tra romanzo e verità, che racconta le vite di due grandi scienziati dell'Ottocento con ironia e familiarità, così che persino due uomini quali Humboldt e Gauss, nonostante l'austerità e un'ossessione per la ricerca senz'altro ammirevoli ma che normalmente intimidiscono noi persone comuni, finiscono per esserci simpatici.
Eleonora (16/05/2020) - Voto: 3/5
A tratti brillante a tratti un po' spento. In generale posso dire sia stata un lettura gradevole, ma non sono mancati momenti in cui ho faticato ad andare avanti. Affascinte la storia del matematico Gauss e dell'esploratore von Humboldt, gli aneddoti relativi alle loro vite e la contestualizzazione storica.
GVico (11/05/2020) - Voto: 4/5
Questo romanzo/saggio mi è molto piaciuto in quanto tramite aneddoti, vita reale ed excursus dell’autore vengono messe a confronto le due vite di due colonne della scienza dell’800: da una parte chi scopriva le leggi del mondo dalla propria sede, e dall’altra chi lo faceva girando il mondo. Consigliato.