Il giorno dell'ape

Danielalibera (05/05/2025) - Voto: 5/5
Ho comprato questo libro perché curiosa di sapere se tutto il clamore che gli gira intorno fosse giustificato o meno. La risposta è si: ci si trova subito immersi nella caotica quotidianità della famiglia Barnes che si trova a dover affrontare una grossa crisi economica. Ogni capitolo esplora i legami e le solitudini che ogni membro vive a modo suo. È una famiglia costruita attorno all’assenza e al dolore — un lutto ancora troppo vivo — che, con il tempo, apre voragini di incomprensioni e differenze. A parlare, più di tutto, saranno le assenze: i fantasmi di un passato che ritorna solo per portare scompiglio e incertezza.. Il finale è sorprendentemente aperto, spiazzante e carico di significati possibili. Si legge con voracità, ma le ultime pagine assumono quasi un ritmo concitato, sembra quasi un light thriller. Per il tema della disgregazione familiare e l'assenza della madre come figura genitoriale ( una ex ragazza capricciosa, tutta ripiegata sui suoi problemucci e totalmente incapace di curarsi dei problemi della famiglia ) mi ha ricordato molto l'urlo e il furore di Faulkner. L'accostamento non vuole azzardare nessun paragone, la fama del padre del Modernismo è senza dubbio ineguagliabile. Tuttavia, è proprio questa risonanza nei temi – la famiglia come nucleo fratturato ( sia i Compson che i Barnes sono uniti più dal peso del cognome e dalle convenzioni sociali che da un vero legame di amore e comprensione ), l’assenza materna , l’incapacità di comunicare come destino – che ha risvegliato in me una suggestione faulkneriana, più emotiva che formale, ma comunque forte. Una lettura consigliata assolutamente.
Ilaria (27/04/2025) - Voto: 2/5
Oltre a far comprendere i disagi di una comune famiglia moderna, questo romanzo non ha una trama cioè parla di niente. Il dolore dei personaggi non mi è rimasto indifferente.
Harry (25/04/2025) - Voto: 5/5
Sono stata sconsigliata alla lettura di questo romanzo, alcuni lettori lo hanno abbandonato ai primi capitoli. Ma io l'ho trovato bellissimo. I personaggi sono diversi tra loro e ben strutturati. Il libro è suddiviso in parti e la storia si racconta dal punto di vista di ogni personaggio. Anche la scrittura è diversa a seconda di chi sta raccontando. Il finale poi.. bisogna leggere fino alla fine. Libro consigliatissimo!
enrico.s (14/04/2025) - Voto: 1/5
Romanzo che tratta temi scontati attraverso situazioni e personaggi già visti mille volte con stile banale e irritante. Ho resistito solo fino a pag. 125, poi la sensazione di star sprecando tempo a discapito di letture migliori ha prevalso. Com'è possibile che a Bret. Eston Ellis (un genio vero) sia piaciuto? Mistero vero... Lasciate ogni speranza di godimento estetico e/o di accrescimento di conoscenza o voi che entrate....nelle sue pagine.
Diegom59 (07/04/2025) - Voto: 1/5
Mi aveva molto incuriosito leggere alcune recensioni "professionali", in particolare quella di Jean Doll del NYT (su Internazionale), che avevano accostato questo romanzo in versione saga familiare a "Le correzioni di Franzen". Ebbene, detto molto modestamente, trattasi di bufala colossale in quanto quì non c'è assolutamente nulla del Franzen che ci ha commosso e stupito scavando con la profondità di un bisturi nelle teste e nelle anime dei suoi personaggi. Murray poteva risparmiarci almeno 250 pagine per raccontare le stesse vicende, alla fine si arriva sfiniti al traguardo, e che traguardo...Un finale di una banalità sconcertante che toglie anche quel pochissimo di buono che si era intravisto in alcuni passaggi del libro.