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La Salita dei Saponari
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manu_corrado_books
(15/11/2020) -
Voto: 4/5
Ormai Vanina è entrata a pieno titolo tra i miei protagonisti preferiti: anzi prego l’autrice di scrivere presto il quarto episodio perché ne sento già la mancanza. Perché mi piace Vanina? Forse perché è una protagonista verace, piena di echi della sua terra: Vanina ama profondamente la Sicilia e, di riflesso, la fa amare a noi lettori. Ci sentiamo proiettati nel suo bell’aranceto all’ombra dell’Etna e vorremmo condividere con lei le leccornie preparate da Bettina; Vanina ci piace anche perché ama le cose complicate, che le prendono completamente la mente e perché vive un amore complicato, minacciato dalle ombre del suo spaventoso passato. Ma amiamo Vanina soprattutto perché è una cinofila accanita e una buongustaia, che sa apprezzare il cibo, senza sensi di colpa. In fondo il cibo è passione e la passione vibra in questo personaggio sincero e vitale. Lettura consigliatissima!!!
antotp91
(13/10/2020) -
Voto: 4/5
Ritroviamo Vanina Guarrasi distaccata temporaneamente a Palermo, la città natale che tanto le ha dato, tanto le ha tolto, e che ripetutamente tornerà tra le righe a turbare il suo delicato equilibrio emotivo-professionale. Catania è insolitamente fredda e vulcanicamente spenta. Un uomo è ritrovato senza vita all'aeroporto etneo. Inizia così un'indagine che si snoda tra Cuba, gli Stati Uniti, la Svizzera e la Sicilia, dalla guerra fredda ai giorni nostri, attraverso le vite precedenti della vittima; un'indagine che porterà la squadra del vice-questore da Taormina, a Noto, per finire a Trecastagni, alla Salita dei Saponari. Il ritmo è lievemente cadenzato rispetto ai precedenti capitoli. Vanina è antipaticissima per quanto mangia senza ingrassare e fuma senza affaticarsi. Svolta nella coppia La Macchia-Bonazzoli. Si scambiano i ruoli del giudizioso e dell'impertinente Lo Faro e Spanò. Alla Giuli finalmente toccherà dare un taglio agli aperitivi e alle feste mondane (il quarto capitolo promette scintille). E poi c'è il commissario in pensione Biagio Patané, disposto a tutto pur di restare in sella e di seguire il passo della Guarrasi. Il finale è probabilmente il migliore della serie. La trama, inizialmente debole e poco armonica, complice l'intrigo internazionale che rischia di sfuggire di mano al vicequestore, decolla a metà volume e il duplice omicidio trova una quadra soltanto nell'ultimo blocco. L'effetto suspense è assicurato. Ovviamente, saga da leggere in rispettoso ordine cronologico.
PATRICK.SINATRA
(21/09/2020) -
Voto: 5/5
Opera sorprendente che richiama il lettore nel vivo della vicenda. Minuziose le descrizioni dei luoghi della Sicilia. Se vi piacciono i polizieschi dai toni meridionali in stile Montalbano di Camilleri o Guerrieri di Carofiglio, non potete perdervi le vicende narrate dalla Scalia
Paola
(17/09/2020) -
Voto: 4/5
Un giallo che ricorda Camilleri ma ha, comunque, uno stile personale . Si legge " d'un fiato" ed il finale è particolare.Da leggere!
Elena
(29/08/2020) -
Voto: 3/5
Libro di media qualità, godibile, con un bel finale a sorpresa ed aperto alla prosecuzione della serie. Squadra vincente non si cambia, ognuno con la sua peculiarità. Nota dolente per il mio gusto personale la presenza di troppo dialetto siciliano; mi ero accostata a questa serie rispetto al più famoso e titolato Montalbano proprio per le mie fatiche di comprensione. Ho notato un aumento di espressioni fino ad arrivare ad interi enunciati, cosa che non era così spinta negli primi due libri. Comunque continuerò le letture: ormai mi sono affezionata ai personaggi!
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