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Cristo si è fermato a Eboli
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Vincenzo88
(13/12/2013) -
Voto: 5/5
Romanzo stupendo e a tratti commovente. La forza della scrittura di Levi risiede nella sua capacità di osservare persone e cose e di ricavarne i valori che in esse si celano. Il mondo contadino descritto nel romanzo infatti se da una parte rappresenta la crudezza della condizione umana dall'altra mostra l'immenso amore e ospitalità (Levi descrive la sua esperienza da confinato) che uomini umili, seppur "abbrutiti", possono provare. Un romanzo da consigliare soprattutto ai giovani del meridione che come me hanno bisogno di riscoprire la proprie radici per gioirne assieme.
LucaMilano
(11/11/2013) -
Voto: 4/5
Con quest'opera Poetica e godibile nonostante il suo drammatico realismo, l'autore, con la sua descrizione dei paesaggi, dei volti e delle scene di vita quotidiana, ci trasmette immagini quasi pittoriche del suo soggiorno in questa amena regione.Consigliata la lettura sopratutto a chi volesse comprendere appieno il significato di "questione meridionale".
Salvatore Palma
(08/07/2013) -
Voto: 5/5
Questo libro, pubblicato nel 1945, è meritatamente diventato un classico della letteratura italiana del Novecento ed è uno dei primi che segna una profonda discontinuità con il passato della dittatura e della guerra mondiale. E' la vicenda autobiografica di un oppositore del regime che, proprio per questa ragione, viene relegato al confino in un paesino della Lucania, Aviano, allora più di ora, abbandonato alla miseria ed al sottosviluppo, che non è solo economico ma anche culturale e sociale. Ben presto, dopo la naturale diffidenza iniziale, tra quelle popolazioni e l'Autore sfiorisce lentamente un rapporto fatto di amicizia, di stima e di empatia che, seppur nella profonda differenza di sensibilità e di modi di sentire, si va sempre di più consolidando. Un poco saggio, un poco diario e un poco memorie, si tratta di un'opera che si legge piacevolmente e che palpita di poesia e di umanità, soprattutto per la capacità di immedesimarsi e di vivere "dal di dentro" le difficoltà e le angustie delle genti meridionali.
Vivi
(06/11/2012) -
Voto: 4/5
Levi racconta la triste realtà in cui versa il Mezzogiorno durante il suo confino in Lucania. La narrazione, che in principio stenta a prendere piede, si dipana poi in maniera fluida e piacevole fra le vicissitudini quotidiane degli abitanti di Aliano. Nonostante i giorni del suo confino sembrino l'uno uguale all'altro, Levi ne coglie ogni sfumatura e ci trasporta in un mondo di miseria, di solitudine e di sopportazione. Fra arcani riti magici e filtri d'amore, la vita contadina procede nella perpetua accettazione di un destino avverso e lui, medico e pittore instancabile, si adopera per alleviare il dolore e trasmettere quel sapore di nuovo e di speranza a cui nessuno, abbandonato anche da Cristo, credeva più. Da leggere.
filippo nox
(19/06/2012) -
Voto: 4/5
bel libro. Struggente. Un dipinto fedele della popolazione lucana durante il periodo fascista. una popolazione senza stato, dimenticata dallo Stato. Un libro che non vul denunciare o criticare nè il fascismo, nè la gente del Sud ma semplicemente vuole mostrare ciò che ha visto e realmente vissuto. Secondo il mio parere, nel libro manca però un'analisi delle possibili cause che hanno portato alla "fermata di Cristo ad Eboli". Consigliato
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