L' arte della gioia

Davide Steccanella (26/07/2010) - Voto: 5/5
Misteri oscuri della nostrana editoria se in mezzo a tante inutili quotidiane pubblicazioni un vero e proprio capolavoro assoluto come questo è rimasto, si legge in prefazione, per ben 20 anni in una cassettiera per poi raggiungere un tardivo successo postumo essendo la sua autrice mancata, sempre si legge, qualche annetto fa. L’arte della gioia narra della irripetibile vita di Modesta, modernissima eroina sotto tutti i punti di vista davvero straordinaria, sorta di Teresa Batista di Amado trasportata nella Sicilia di inizio secolo, che attraverso il suo rapportarsi ai tanti personaggi femminili e maschili che via via hanno la ventura di con lei imbattersi, ci regala uno spettacolare spaccato della storia di Italia del novecento, ascesa e caduta del fascismo incluso, e sempre e comunque dall’affascinante angolo di visuale di quella mai sufficientemente ben compresa dal continente isola tutta particolare, che è la sicilia. Modesta, nella sua inarrestabile ascesa da derelitta bambina dimenticata da Dio e dagli uomini ad adorata quanto temuta “principessa” dall’illuminato e persino rivoluzionario latifondismo di inizio secolo, non si risparmia e non ci risparmia davvero nessun tipo di esperienza, al punto che tutti sembrano chi più e chi meno trarre linfa dal suo essere e dal suo vivere la vita tutta intera nel modo più intenso e totale financo al lettore medesimo, ma se il personaggio di Modesta è indubbiamente di quelli “centrati” e che si fanno amare sin dalle prime righe e se la intera vicenda è di quelle che appassionano fino all’ultima pagina, il grande merito della superba scrittrice è stato quello di costruire finalmente una saga anche narrativamente geniale mediante uno stile di scrittura tanto inconfondibile ed originale quanto semplicemente memorabile, al punto da collocare, e senza fatica, questo immenso romanzo di grandissimo respiro tra i grandi e pochi veri ed autentici capolavori della nostrana letteratura contemporanea. Un grazie a mio figlio Diego per avermelo segnalato
mamma (29/06/2010) - Voto: 2/5
mi e' piaciuto? non lo so...certamente non ne sono entusiasta, ci sono pagine, fra le riflessioni della protagonista e in alcuni dialoghi, dove l'arte della scrittura e' veramente meritevole di lode,cosa non piu' molto frequente nei romanzi moderni,ma ci sono brani noiosi,''stirati'' .Al centro della storia una donna nata povera ma arrivista diremmo oggi, con le sue idee politiche, con la sua cultura,formatesi con lo studio di una autodidatta,dispensa gioia agli altri oppure la vuole in primis per se stessa ? Soltanto nella sua funzione di madre riesce a dare il meglio di se...e' madre di tutti i bambini che nascono nella sua casa anche se non partoriti e i figli la amano perche' sa ascoltare lasciando che da loro stessi nasca il loro futuro
Paola (22/06/2010) - Voto: 5/5
Il più bel libro che ho letto in questi ultimi tempi. Romanzo storico, politico, sentimentale ma dal mio punto di vista soprattutto psicologico. Mi piace pensare che l'autrice si sia servita di Modesta per lavorare su se stessa (ha impiegato 10 anni per scriverlo): Goliarda Sapienza è ben più tormentata ed incline alla depressione di Modesta che prende la vita con la giusta dose di godimento e gioia, senza compromessi alcuni e con onestà intellettuale. Modesta impara a gioire perchè parte dalla sofferenza e sono la sua intelligenza e caparbietà che la conducono a saper cogliere ciò che la vita le offre. Modesta fa riflettere e qualche volta la si invidia, ma soprattutto ho sentito una grande ammirazione per l'autrice che deve essere stata una donna dalle capacità e dall'intelligenza insolite e questo spiega anche il rifiuto e l'incomprensione degli editori che ne hanno rifiutato la pubblicazione: i geni sono sempre incompresi.
grande sertao (07/05/2010) - Voto: 5/5
L'idea che un libro di questa portata sia rimasto per vent'anni senza editore la dice lunga. E anche il fatto che per avere un po' successo in Italia abbia dovuto passare attraverso il successo francese. Ma davvero siamo così poco in grado di riconoscere l'altitudine letteraria? Evidentemente sì, se un libro meraviglioso come questo ha solo tre commenti. Non voglio fare il lungo elenco dei libri mediocri che gli italiani amano tanto. basta legere le calssifiche. Certo, il giorno in cui questo libro sarà nelle classifiche di vendita, vorrà dire che siamo salvi
lucia (15/04/2010) - Voto: 5/5
Leggere una vita che pulsa in tutte le sue pieghe.Godere del privilegio di visitare i più remoti luoghi dello spazio onirico: dove ogni esperienza naviga ripulita da lordure e tentazioni ingannevoli; dove ogni cosa rinasce in un continuo dialogo con il ricercato senso dell'essere: nelle relazioni, nell'amore, nella società, nella politica; dove il dubbio del pensiero e la certezza delle azioni si accordano su inusitati, raffinatissimi passi di danze e giravolte per celebrare l'instancabile, meritato inno alla vita.E' un libro che mette in pace con se stessi e il mondo senza mai abbandonare l'accurata visione critica delle cose. Assolutamente consigliato a chi ama convivere e fare i conti con le innumerevoli inquietudini della vita, a chi ama combattere ogni oscurantismo di ritorno. Interessante, ricercata e puntuale, infine trovo la postfazione a cura di Domenico Scarpa nella edizione Eiunaudi