L' arte della gioia

valeria (02/02/2013) - Voto: 1/5
Questo romanzo e' una solenne fregatura. Un caso letterario montato ad arte non si sa da chi ne' perche'. E' raro che io molli un libro a meta' (ebbene si', mi sono sforzata di arrivarci, a meta'), ma non capisco proprio dove questa autrice voglia andare a parare. Soprattutto non e' una scrittura di qualita', l'ho trovata molto dilettantesca, sciatta anche se con velleita' da alta letteratura', per non parlare dei dialoghi che sono spesso francamente ridicoli. Trama assurda, con colpi di scena degni di un feuilleton di serie B. Brutto brutto. Mai piu' Goliarda Sapienza.
Maria Luisa Valeri (07/09/2012) - Voto: 5/5
Romanzo ampio, complesso e decisamente avvincente, che io, personalmente, avrei intitolato "L'arte della libertà", perchè è proprio alla ricerca di questo valore che la protagonista, Modesta, vota la sua intera esistenza. Aldilà delle posizioni ideologiche e delle questioni etiche, riconosco alla figura di questa donna siciliana, in bilico tra un disperato bisogno di calore umano e la ferrea volontà di sfuggire ad ogni conformismo,un fascino magnetico, che rimanda direttamente alla grandissima personalità dell'Autrice.
Fulvia D'Ambrosi (08/08/2012) - Voto: 5/5
Sono arrivata a metà del libro e dovrei attendere di leggerlo per intero prima di lasciare un commento. Il mio quindi sarà un commento imparziale ma è dettato dall'entusiasmo che mi ha letteralmente travolta nella lettura di "L'Arte della Gioia". Modesta, la protagonista del romanzo, è una Donna con la D maiuscola, femmina, madre senza alcuna esasperazione e con quella parte maschile necessaria a governare e tenere sotto controllo l'emotività. In alcuni commenti Modesta è stata giudicata arrivista e opportunista ma la stessa autrice nel raccontarla è concorde che MOdesta si sposa per convenienza. "Solo per bisogno ci si sposa" è una verità ma è una verità se presa nel contesto vissuto dal soggetto del romanzo. La lettura è agevole, elegante ancor di più nei dialoghi ove è presente l'intercalare siciliano affatto forzato.
Dafne Suarez (02/08/2012) - Voto: 3/5
In questo romanzo di formazione c'è di tutto: vita e morte, amore e odio, erotismo e polica e poi l'amore, "droga più potente della morfina e della religione". Modesta, la protagonista, è donna disinibita e mascolina, signora emancipata e capace, arguta e verace. Donna dotata di grazia imponderabile, vitale ed evoluta, libera da qualsivoglia dipendenza: religiosa, amorosa ed economica. Una caparbia femminista che vive fino in fondo la sua vita, le sue mille vite, muore e rinasce partorita da se stessa. Con il suo grande carisma riesce a sedurre chiunque le si avvicini, a stregarli e manipolarli a suo uso e consumo. Ma è anche una donna che si circonda di tanti bambini legittimi o meno, crea una famiglia allargata e solida. Una donna intelligente che si reinventa ogni volta, che non si spezza mai che con gli anni non invecchia, ma evolve e migliora fino alla fine, come le persone intelligenti si mette in discussione e gioca sempre la sua partita, le sue carte vincenti. Modesta prende la vita a grandi morsi, l'assapora e ne individua gusti e retrogusti. Ammetto che talvolta ho trovato la costruzione del personaggio incoerente a livello psicologico, a tratti diabolica e a tratti dolcissima, spietata assassina, capace allo stesso tempo di affezioni e passioni smodate. tuttavia la protagonista non è sempre credibile, ha troppi ruoli, una vita densa, piena, colma, forza il destino, ne combina troppe e con troppa leggerezza, e ne subisce altrettante. Alcuni dialoghi sono estremamente stucchevoli, la fine del testo è meno scorrevole e si fatica quasi a portarlo a termine... Checché se ne possa dire, questo romanzo è scritto col cuore, d'istinto, e va bene così, anche se non incontrerà il favore di tutti, è un buon libro.
Anna (15/07/2012) - Voto: 5/5
Se c'è un libro della vita, questo di Goliarda Sapienza è "quel" libro. Il coraggio, la spregiudicatezza, l'amore scevro da pregiudizi, l'intelligenza, la passione politica e la consapevolezza delle proprie capacità ma anche dei propri limiti: tutto quello che Modesta (mai nome fu più ironico e di sfida) ha e vive senza remore, e che ogni donna al mondo dovrebbe vivere su di sé. Un libro magico, che si rilegge ogni volta con sommo gusto, pregando che non finisca mai.