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Io sono un gatto
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Lorenza
(13/03/2018) -
Voto: 3/5
Molto divertente vedere il mondo attraverso gli occhi di un gatto. Ho trovato invece noiosi i dialoghi tra i vari personaggi. Troppo lunghi! Le storie nascoste dietro a questi lunghi dialoghi sarebbero state più vere. Però è anche scritto in un’epoca lontana dalla mia, non solo cronologicamente ma anche culturalmente.
Cristina
(02/03/2017) -
Voto: 5/5
Un vero e proprio saggio filosofico espresso in maniera garbata e poetica dal gatto di casa , acuto osservatore degli umani , interessante anche il confronto tra occidente e oriente , finale struggente e malinconico .
Alex
(27/10/2016) -
Voto: 5/5
Lessi il libro nella ormai lontana estate del 2007, con accanto il mio adorato felino domestico. Ricordo d'avergli dedicato alcuni mesi di lettura, e particolare dedizione: non è un libro da leggere a cuor leggero, ma con pazienza si deve ascoltare, ed osservare con occhi attenti e sornioni, tutta l'amarezza di un mondo che cambia, troppo in fretta, quello dei primi del '900, e ahimè il nostro, ora più che mai. Ma di sì rapidi cambiamenti non è facile accorgersi se non attraverso lo sguardo di una creatura altra che, come si sa, accompagna le civiltà dalla notte dei tempi, nella consapevolezza, inconscia e innata tipica dei gatti, di sapere quando è giunta l'ora di allontanarsi. Il gatto che nel libro è anche la voce della saggezza antica e remota di cui l'essere umano ha tanto bisogno, per non affogare nell'acqua. Da leggere, con amore.
stefano
(27/05/2014) -
Voto: 4/5
Un romanzo triste e malinconico. Un atto d'accusa contro l'uomo, la società, le abitudini e la mentalità giapponese. Lo stile è meticoloso, la prosa lenta e bisogna entrare in sintonia con l'autore per comprendere il suo punto di vista. Il gatto osserva, guarda, specula, analizza, i membri di una tipica famiglia del sol levante ai primi anni del novecento, con i suoi riti e le sue particolarità, dubbi, ma è una creature in balia degli eventi e delle situazioni nonostante si sforzi di essere sempre se stesso. Il finale, l'unico possibile, del resto, lascia l'amaro in bocca.
Maunakea
(10/06/2011) -
Voto: 2/5
Strano, aveva tutti gli ingredienti per piacermi ed anche le recensioni erano tutte positive, è piaciuto a molti... e invece, noia... mah sarà un periodo in cui non trovo nessun libro che mi coinvolga granchè. Non sono riuscita ad appassionarmi alla pseudo sotia od a divertirmi alle chiacchere ironiche degli pseudo intellettuali del tempo, quel che rimaneva è, appunto sonno profondo... non finito.
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