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Vita e destino
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Romolo
(22/07/2009) -
Voto: 5/5
Questo è un libro che va letto adagio, ma non solo per le sue mille pagine; ogni pagina è una storia, ogni storia è la vita di un uomo o una donna che va incontro al suo destino. E mentre seguiamo le vicende dei molteplici personaggi, la prosa ci conquista. Non subito, anzi all'inizio bisogna tenere duro, ma poi capiamo che quello che stiamo leggendo parla di noi. Dei sentimenti che l'essere umano può provare, delle sue sofferenze, delle sue speranze, delle sue passioni, dei suoi dolori. Chiunque può trovarvi se stesso. E, in fondo a tutto, una certezza: la libertà è insopprimibile. Ce la possono strappare via con la forza, nazisti, fascisti, comunisti, in nome della loro Etica di stato, in nome di un loro preteso Fine più alto; ma poi, anche se ci vogliono anni e caduti, è l'uomo che trionfa, e trionfa la sua libertà. Perché, come dice Grossman per bocca di uno dei suoi personaggi, "il fascismo e l'uomo non possono coesistere. Quando il fascismo vince, l'uomo smette di esistere, restano solo degli umanoidi, a immagine d'uomo. Ma quando a vincere è l'uomo, dotato di ragione e bontà, allora il fascismo muore e chi accetta questa nuova realtà torna uomo."
gabriele
(08/07/2009) -
Voto: 5/5
E' un libro difficile, che in prima battuta sconvolge e forse annoia di fatica ma che poi trascina irresistibilmente fino alla fine. L'autore ha la capacità di penetrare con lo sguardo le ferite della storia del popolo russo e mostrare come questi uomini si dibattano in mezzo alle loro meschinità ed eroismi tra l'abisso del male assoluto e il paradiso della totale dedizione agli altri. dopo aver letto questo libro si sa un po' di più che cosa significa la parole libertà.
gaetano
(07/06/2009) -
Voto: 4/5
Ho finito da 15 gg questa epopea di una famiglia e di decine di personaggi che le girano intorno...Non me la sento di definirlo capolavoro forse perchè la scrittura non è sempre ispirata, d'altro canto gli argomenti trattati sono di una profondità tale da far rimanere svegli la notte. Così mi è successo per le pagine sui lager e sui massacri di ebrei ucraini... Deve essere letto. La storia è scritta dai "cattivi" ma la vita è perpetuata dai "buoni".
Gianfranco Bo
(01/06/2009) -
Voto: 5/5
Un capolavoro. Non ci sono altre parole per descrivere un romanzo che ha la capacità di coniugare la narrazione di un evento fondamentale per l'umanità come la battaglia di Stalingrado con le vicende umane, personali, intime delle persone che a vario titolo si sono trovate di fronte alla tragedia storica della seconda guerra mondiale. E sono proprio le persone, gli uomini e le donne di questa epoca tremenda i veri eroi di Grossman. Persone che hanno saputo, con la loro dignità e il loro sacrificio, vivere (e in molti casi morire) senza piegarsi al Male della Storia, impersonificato dal totalitarismo di Stato. Sono gli uomini normali, infatti, i detentori di quella "semplice bontà" che è l'unico antidoto capace di contrastare l'autorità di uno Stato (quello nazista, ma anche quello staliniano) che si è fatto Leviatiano dotato di un potere assoluto e terroristico. Un libro fondamentale, con un messaggio attualissimo e di grande speranza. Un autore da inserire nei grandi classici della letteratura contemporanea.
ALICE
(29/05/2009) -
Voto: 4/5
Storia e politica e narrazione e l'umanità e l'irrazionale e bestiale delle logiche personali e collettive. Lo Stato. Grande romanzo anche se la forma non è sempre omogenea per qualità. Da leggere senz'altro, come andrebbe letto tutto di questo periodo così buio e incomprensibile umanamente. Guerra e pace è ben altro, però!
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