La mano

yanosh75 (06/07/2021) - Voto: 5/5
“La mano” è uno dei (non pochi) romanzi di Simenon finora mai pubblicati in Italia. Nonostante un titolo probabilmente poco accattivante e per nulla evocativo (e che, a quanto pare, diede soddisfazione solo a metà anche allo stesso autore), si tratta di un romanzo che, fin dalle primissime battute, è in grado di catturare l’attenzione del lettore e di non mollarlo fino all’epilogo della vicenda. La storia, caratterizzata da un’ambientazione americana e narrata in prima persona dal protagonista Donald, prende le mosse da un episodio apparentemente banale (la scomparsa dell’amico Ray durante una terribile bufera di neve, al ritorno da una festa) ma che si rivelerà carico di contraccolpi e conseguenze. La sua esistenza ordinaria, ingabbiata nelle convenzioni sociali, verrà progressivamente messa in discussione e Donald si troverà costretto a compiere delle scelte una volta impensabili, sempre sotto lo sguardo indagatore e penetrante della moglie Isabel, altro personaggio chiave. Il romanzo è un viaggio tra i chiaroscuri dell’animo di Donald e Simenon, ancora una volta, dimostra le sue formidabili capacità introspettive e narrative, accompagnandoci in una sorta di visita guidata tra le debolezze, le crudeltà, le meschinità e i limiti degli esseri umani e arrivando a toccare i lettori nel profondo del cuore e della mente.
massimo r. (06/07/2021) - Voto: 5/5
Che Simenon sia stato uno dei più grandi scrittori del Novecento lo dimostrano romanzi come questo , che pur non essendo celebrato come altri, Maigret compreso, provano come Georges sapesse destreggiarsi in ambienti e situazioni diversi, mantenendo lo sguardo profondo e l’umanità indulgente che lo caratterizzano.
Marianita (06/07/2021) - Voto: 5/5
Simenon non delude, ottimo romanzo di ambientazione americana, consigliato
Bartek (03/07/2021) - Voto: 5/5
Un romanzo bellissimo. Lo consiglio.
Elena (30/06/2021) - Voto: 5/5
È bastato un istante a Donald Dodd, prestante e stimato avvocato di Yellow Rock Farm, per decidere di nascondersi nel fienile, fingendo di andare a cercare il suo migliore amico Ray, disperso nella tormenta che si è abbattuta furiosamente sul Connecticut. Proprio sulla panca rossa su cui sta seduto, accendendo una sigaretta dopo l'altra, Donald sente dentro di sé, per la prima volta in quarantacinque anni, un odio profondo verso il suo fraterno amico inghiottito dalla tempesta. È stato per ciò che ha visto nel bagno di casa Ashbridge? Oppure è il pensiero della conturbante Mona, moglie di Ray, a fargli desiderare che l'amico non sopravviva per infilarsi nel suo letto? Un terremoto di emozioni sconquassa l'animo di Donald, che però sente nitidamente che con la sua decisione ha tagliato un filo. La sua vita perbene, impostata e monotona che vive sotto la sguardo giudicante ed impietoso di sua moglie Isabel, così remissiva e a modo, è finita. Ora può finalmente essere libero di uscire dalla cerchia dei normali e sottrarsi alle loro leggi moraliste. Ma lo sguardo tagliente di Isabel non smette di frugare trai suoi pensieri e di tormentarlo. Lui le appartiene, come se fosse una proprietà. Come liberarsene? Un viaggio lucido e magistrale verso la follia, nel quale Simenon sfoggia un livello di introspezione umana sublime e terrificante nella sua crudezza. Uno dei romanzi simenoniani più belli che io abbia letto !!