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La solitudine del satiro
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GD
(08/09/2024) -
Voto: 4/5
Leggere Flaiano oggi fa sicuramente bene come faceva bene a suo tempo; la sua visione disillusa della realtà, il suo non appartenere a nessun coro, lo isolò, forse, ma lo strappò dall' abbraccio dell' oblio che è il destino dei conformisti. Amava esercitare il suo pensiero, ma lo smascheramento delle miserie del suo tempo non seppe in lui trovare la forza edificatrice di una fede, di un progetto grande. I suoi aforismi ed articoli di questo prezioso volume sono tutti godibili e per nulla impolverati dagli anni trascorsi; talento multiforme e autore di uno dei romanzi più belli del secondo dopoguerra (Tempo d'uccidere è un capolavoro) dissipò forse sè stesso in omaggio al suo eclettismo. Ma ci ha lasciato comunque tanto (oltre alla narrativa, le sceneggiature, gli aforismi, gli articoli, il teatro..): non c'è cosa di Flaiano che meriti d'essere accantonata.
C. Matar
(07/04/2021) -
Voto: 5/5
Il fatto che Ennio Flaiano fosse uomo colto e brillantissimo non vale come certificazione automatica della qualità, alta, dei testi da lui stesso scritti e fatti pubblicare. Ma la più che esaustiva raccolta presente in questo libro, con articoli di cultura generalista pubblicati tra il 1956 ed il 1972 su giornali e riviste, risulta essere di superlativo impatto intellettuale. Passi di estremo interesse vengono superati da altri tanto più geniali quanto divertenti. Solo pochi, e sicuramente quelli più datati, annoiano; tristi, malinconici, opprimenti ed inutilmente leziosi. Immancabili i soliti aforismi. Non tutto è oro quel che riluce ma qualità ed ampiezza del libero pensiero, ch’erano tipici di questo autore, meritano sempre letture di profonda rivalutazione di tutta la sua opera. Nelle molte “illustrazioni” del libro vi figurano tracce d’una preveggente visione del nostro tempo; perfettamente combacianti con quanto appartiene all’ordinarietà del giorno d’oggi. «Ci stiamo abituando a tutto. Ciò che succede è quanto possiamo ripetere, non ci serve altro.» C. Matar
Sandro G 74
(15/08/2020) -
Voto: 5/5
Uno dei migliori libri postumi di un grande autore e intellettuale, mai celebrato come invece avrebbe meritato, a maggior ragione oggigiorno. Uno spirito arguto e indipendente, non etichettabile ideologicamente e politicamente, come dovrebbe essere un vero pensatore, chi lo colloca a destra ingiustamente, non ha colto bene lo spirito dei suoi scritti, spesso in merito chiarissimi, di certo la sua aguzza ironia e il tagliente sarcasmo sulla sacra trimurti: Dio, patria, famiglia, non consente a nessuno di imbrigliare un libero pensatore come Flaiano, nelle ragnatele delle ideologie, ovviamente neanche a sinistra. Esplicativo in merito, un racconto incompiuto, Il Messia, presente nella raccolta Autobiografia del Blu di Prussia. Anche questo libro, come diversi altri, un fascinoso zibaldone letterario, deliziosamente eterogeneo, stilisticamente perfetto, magnifico nei contenuti, anche nelle composizioni brevi o brevissime. Illuminante, coraggioso, amaro, surreale e spassoso.
Pascal
(17/05/2020) -
Voto: 5/5
Un libro immenso, che sbugiarda tutte le contraddizioni e le meschinità dell'italia del boom economico (che sono arrivate intatte fino ad oggi): una nazione che da povera si ritrovò di colpo in mezzo al benessere e si convinse che non c'era più nulla da indagare e conscere e che la cultura che contava era quella televisiva. Più che mai attuale.
Oblomov
(28/01/2009) -
Voto: 5/5
Il mio idolo dall'età della ragione. E un esempio di quello che potrebbe/dovrebbe essere la Destra - o almeno la "non-sinistra.
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