Il terzo Reich

Antonio (11/03/2019) - Voto: 4/5
Roberto Bolano non è mai banale, anzi, nasconde spesso sotto una parvenza giocosa qualcosa di infinitamente oscuro, come il dolore. Questo libro può essere letto agilmente o in maniera approfondita. Nel primo caso ci si ritroverà a scoprire un simpatico romanzo dell'assurdo ma, se per caso si sceglierà la seconda strada, non ci saranno dubbi: è il miglior libro dello scrittore cileno. L'arte del sottinteso, diceva Borges, è come quella della seta: non si deve toccare ma sfiorare. E il gioco da cui parte il paradosso di Bolano è innocente, puerile, quasi grottesco. Rasenta la perfezione dell'autoritratto dell'artista. Bolano, scrittore costretto al paradosso con la morte nel cuore.
Tilde (29/04/2013) - Voto: 1/5
Non mi é piaciuto, nè mi ha coinvolto, ha una logica e uno svolgimento assurdo e non si riesce a simpatizzare per un personaggio o l'altro, perchè non hanno tratti di umanità, sembrano tutti anaffettivi ed orientati verso il male e l'oscurità. Se questi sono i sentimenti che voleva suscitare lo scrittore, ci é riuscito perfettamente, ma personalmente preferisco un altro tipo di lettura.
Gennaro (22/04/2013) - Voto: 3/5
Il libro è scritto in maniera eccellente (come del resto 2666, vera gemma dell'autore cileno), e scorre via senza particolari intoppi fino alla fine, forse scontata e non esattamente catartica. In complesso una bella storia, ma per tutta la durata della vicenda il lettore aspetta una svolta che, disgraziatamente, non avviene mai. Da leggere, in ogni caso, per la bellezza della scrittura.
Saba (27/01/2012) - Voto: 1/5
Viste le recensioni ho deciso di acquistarlo, ne sono rimasta assolutamente delusa e ho veramente faticato a leggerlo non trovandovi neppure una morale.
Tullio A. (09/06/2011) - Voto: 5/5
Un libro che fa rimpiangere ancora di più la morte prematura dell'autore. Viviamo in un mondo che può essere davvero letto e capito solo attraverso gli occhi allucinati di scrittori come questo.