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Il giorno della civetta
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Emile
(06/07/2021) -
Voto: 4/5
Bella storia di Sciascia che adopera un linguaggio a volte un po' antiquato, ma a tratti poetico. La figura del commissario Bellodi è ben delineata e ancora più incisiva e memorabile rispetto a quella che il film omonimo ci ha lasciato. La considerazione che fa il mafioso, durante il bel dialogo con il commissario, sui cinque tipi di uomini esistenti al mondo, è rimasta nella storia. Da leggere.
Elisa
(06/07/2021) -
Voto: 5/5
Questo libro è un capolavoro! La cosa più affascinante e allo stesso tempo terrificante (in senso positivo però!) è che questo libro è stato scritto da Sciascia nel 1961 e gli eventi narrati sono UGUALI alla situazione italiana odierna. Non è cambiato nulla, oggi 2015, dal 1961. La mentalità è sempre la stessa, purtroppo! Mafiosi e gente criminale che viene coperta, poliziotti corrotti, governo corrotto, mafia e stato che si alleano..... gente che non ha commesso nulla viene incriminata senza un motivo valido e senza prove... l'omertà!!! La cosa più terrificante è proprio questa....non è cambiato nulla dal 1961. E la cosa più terrificante ancora è che già Sciascia, nel 1961, ha descritto la crisi economica (soprattutto del SUD) che ha costretto la mafia a spostarsi al nord. CONSIGLIO QUESTO LIBRO A TUTTI!!!!!
Dario
(06/07/2021) -
Voto: 5/5
Devo ammettere che avevo grosse aspettative per questo libro, e devo ammettere che ad un certo punto della lettura ero un po' dispiaciuto. Mi ha un po' stancato la parte centrale del libro: di forte impostazione "giallesca". Comunque, è un libro che fa riflettere, sopratutto se lo contestualizziamo. Il finale è straordinario; mentre il passaggio sulla palma e sulla "sicilianizzazione" ha fatto storia. Sciascia grande penna e grande orgoglio siciliano.
Daniele
(06/07/2021) -
Voto: 5/5
Ho letto questo famoso romanzo perché sono iscritta ad un circolo di lettura ed era stato proposto come oggetto della riunione di marzo. Ottima e coraggiosa descrizione di un mondo di legami tra mafia e potere di cui ancora nessuno allora osava immaginare ed ancora oggi difficilmente documentabile. La figura che colpisce di più è quella del commissario, in bilico tra senso del dovere, capacità investigativa, frustrazione per i muri che si trova davanti e nostalgia per la sua terra di origine al nord Italia che ritiene immune dai contagi della corruzione. Romanzo che segna la storia della letteratura di denuncia.
Davide
(06/07/2021) -
Voto: 5/5
Credo che il più grande pregio di questo romanzo sia la completezza; in poco più di 100 pagine l'autore affronta il fenomeno 'Mafia' con tutte le sue sfaccettature: l'omertà, la corruzione e l'inettitudine di istituzioni incapaci di riconoscere ed arginare un fenomeno che si palesava in maniera sempre più evidente. Sciascia descrive tutto ciò, ci mette dinnanzi alla verità, alla realtà dei fatti, una realtà che, putroppo, dal 1960 ad oggi rimane sostanzialmente immutata.
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