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La portalettere
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aldo.lanciano
(16/10/2024) -
Voto: 1/5
Mi riesce difficile capire come questo libro possa essere stato scelto quale vincitore del Premio Bancarella. Come è stato già rilevato da vari precedenti recensori, infatti, trattasi di romanzo basato su vicende e personaggi poco credibili su cui primeggia la protagonista portalettere, ideata dall'Autrice come donna anticonformista, moderna, saggia, moglie e madre esemplare. In realtà costei risulta alla fine essere essere una saccente, antipatica e falsa "buonista", mentre tutti gli altri personaggi del libro sono connotati da caratteri stereotipati e poco realistici che vivono vicende tipiche di quelle descritte nei romanzi d'appendice. La lunghezza del racconto, che si sviluppa su oltre 400 pagine, la piattezza dei dialoghi tra i vari personaggi e la frequente ripetizione di situazioni o episodi di scarsa rilevanza, finiscono per renderne noiosa la lettura.
taty
(10/10/2024) -
Voto: 1/5
Non so come un libretto del genere possa aver preso un premio. Trattasi di un'accozaglia di banalità, luoghi comuni, personaggi assurdi e situazioni assurde. La protagonista è insopportabile ma in generale tutti i personaggi e le situazioni sono accennati. Brutto
Laura
(28/09/2024) -
Voto: 2/5
Leggere Harmony sembra disdicevole, ma c’è evidentemente un bisogno di romanticismo che viene soddisfatto di testi simili, che io associo proprio a questo genere. Saltano all’occhio alcune contraddizioni, assenze, incongruenze. Così come invece abbondano delle ridondanze, elementi che nulla aggiungono alla storia o al disegno dei personaggi, ma sommano pagine a pagine, ben 400. In compenso la scrittura è scorrevolissima e piana, quindi si legge in pochi giorni. Lo consiglierei solo come passatempo, come lettura durante un’influenza.
Dellannarita
(26/09/2024) -
Voto: 5/5
Una bella storia scritta benissimo, una buona compagnia
Faby
(28/08/2024) -
Voto: 4/5
Che dire! Questo libro mi è stato regalato al mio compleanno ad aprile, però ho avuto modo di leggerlo solo ora che è fine estate. Ne è valsa la pena aspettare per leggerlo in questo periodo di fine agosto, perché mi sono immersa a pieno nelle campagne di Lizzanello, ma soprattutto nel bel vigneto delle Cantine Greco. Il modo di scrivere della Giannone è molto semplice, il che ha reso la mia lettura scorrevole e mi ha fatta fantasticare su questi scenari campestri e rustici che hanno un quel qualcosa di magico. A chi dice che la storia sia scontata o chi reputa il finale deludente devo dire che vi sbagliate! Ricordatevi che la storia è comunque ambientata tra gli anni '30 fino agli inizi degli anni '60, basta già vedere l'esempio dei nostri nonni ultra novantenni per capire che una volta era totalmente diverso da come è oggi, e questo la nostra autrice lo sa! Sicuramente avrebbe potuto approfondire di più determinati aspetti, però ricordatevi che per quanto possa essere romanzata la storia, un fondo di verità lo troviamo sempre. Dopotutto si parla di una storia di una donna che è vissuta realmente, o meglio di un'eroina intraprendente che è riuscita a farsi valere, e questo ha contribuito molto a cambiare l'immaginario collettivo specialmente del sud. Sono sicura che dopo questo racconto verrà ricordata come si deve la cara Anna! E tu cara Francesca se mai leggerai questo commento, spero che tu abbia in programma altri libri da sfornare perché non vedo l'ora di leggere altre storie così belle.🤩
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