La ricreazione è finita. ricreazione è finita

Nora (01/10/2023) - Voto: 5/5
Poco da aggiungere, se non che è uno di quei libri a cui non si smette di pensare anche giorni dopo averlo finito.
Umberto (21/09/2023) - Voto: 4/5
La ricreazione e' finita di Ferrari Dario È LETTERATURA. Uno spaccato dei nostri tempi della vita dei dottorandi, che in maniera inequivocabile riflette la situazione di tutti i ragazzi dai 25 ai 30 anni! Si incrociano aspetti legati alle scelte ,al coraggio di agire o fermarsi ;storie passate che non sono cosi diverse da quelle attuali. Il gioco dei poteri e dei potenti. Politiche e conflitti genitoriali, tutti messi dentro al calderone che ci dimostrano che è arrivato il tempo di...agire Proprio perchè la ricreazione è finita.consigliato
Astrea (15/09/2023) - Voto: 3/5
Scrittura efficace e talvolta brillante, ci trascina per le sue innumerevoli pagine anche se non siamo sicuri che quello che stiamo leggendo ci piaccia o ci interessi. Sentiamo un vuoto premere ed aleggiare tra le righe, perché tra ambiente universitario attuale e vecchie trame rivoluzionarie degli anni di piombo ci sembra che sia tutto un teatrino esteriore, che non tocca nessuna corda intima o susciti un moto di autentico interesse. Tutto si mantiene su un livello di divertimento superficiale, di intrattenimento puro e semplice. Per noi che veniamo da generazioni abituate alla profondità (che ci ha tormentato per tutta la vita) è un prendere atto di bel nuovo che oggi non si può pretendere di più.
Paolo (02/09/2023) - Voto: 5/5
Un romanzo su due piani, l’uno che riguarda l’ambiente dell’Accademia e la irresolutezza di un trentenne; e l’altro che approccia agli anni di piombo e alle cellule terroristiche. I due piani si fondono e diventano interdipendenti. Ben scritto, ironico e tragico, avvincente e riflessivo. Un gran bel romanzo, che su fa leggere e DEVE essere letto. Complimenti, Ferrari
Toshiro (01/09/2023) - Voto: 5/5
Un libro straordinario che, tramite un protagonista indimenticabile, ripercorre la storia italiana degli anni settanta con spirito critico e con un ironia travolgente; non risparmiando critiche feroci all'ambiente accademico. Scritto meravigliosamente, risulta uno dei libri più originali degli ultimi tempi.