La ricreazione è finita. ricreazione è finita

Bi (01/01/2024) - Voto: 5/5
Assolutamente il miglior libro letto quest'anno, mai scontato e fuori dai soliti generi. Mi ha colpito il linguaggio, la dissacrante descrizione dell'ambiente accademico, l'ironia e l'autoironia, ma inanzitutto l'intelligenza narrativa. Una vista sul mondo che plasma in parole uno stato d'essere. Bravissimo, complimenti all'autore!
Frency (13/12/2023) - Voto: 5/5
A tratti esilarante, a tratti malinconico, questo romanzo affronta molti temi, tra i quali le difficoltà e ipocrisie della carriera accademica, l'identificazione tra arte e vita, la morte dell' autore vs. il biografismo, la letteratura come scoperta di sé. Dopo un inizio divertente e sarcastico, la parte centrale scorre in modo un po' lento, ma a un certo punto l'intreccio si fa avvincente fino a una conclusione strepitosa, un vero e proprio fulmen in clausula. Che lascia, però, l'amaro in bocca. Assolutamente consigliato!
giordalbo (16/11/2023) - Voto: 4/5
Bellissimo libro, sia come stile che come contenuto.
MARCO (15/10/2023) - Voto: 4/5
Un testo tra il serio e il faceto, che racconta con molta furbizia la crisi profonda che il suolo italico ha vissuto nei buii anni 70 del XX secolo. Il solco del terrorismo coltivato con il seme della intellighenzia nostrana, il cui albero è stato sradicato , non dal vento potente della ricerca politica , del mondo utopistico o semplicementedella alternatva sociale, ma bensì dalla banale realtà.... non eravamo pronti a coglierne i frutti ... come disse jn tal polacco ... " un giorno due uomini giocano alla guerra, il giorno dopo degli uomini muoiono. Consigliato
Anna (15/10/2023) - Voto: 4/5
Ben congegnato, molto divertente nella prima parte, più serio in quella centrale, mentre il finale si avvale di un coup de theatre non del tutto plausibile. Nel complesso una lettura avvincente e godibile