Sepolcro in agguato. Un'indagine di Cormoran Strike

Fede (10/06/2024) - Voto: 4/5
Devo ammettere che è stata abbastanza lenta la lettura nelle descrizioni delle dinamiche nel luogo principale dello svolgimento del libro, ma l’autore è sempre una certezza. La storia riserva sempre sorprese!
Aloisio l'inviso (18/05/2024) - Voto: 4/5
possente giallo della serie di Cormoran Strike, uno dei migliori della serie con interessanti risvolti psicologici. Scorrevole e coinvolgente nonostante le oltre mille pagine.
Fabio S. (13/05/2024) - Voto: 1/5
Difficile rencensire l'ennesimo mattone della serie (a ogni nuovo libro la Galbraith sembre voler aumentare le pagine rispetto al precedente) senza sottolineare che con seicento pagine in meno il racconto non avrebbe perso nulla, anche perchè poco aveva da raccontare. Difficile capire recensioni così entusiaste se non basate su pregiudizi ottimistici. Al di là della sempre più stucchevole trama orizzontale che sta diventando insopportabile, con due adutli che si comportano da adolescenti in fase puberale, i romanzi stanno diventando sempre più raffazzonati, forse perchè all'autrice mancano le idee. Qui la parte gialla e investigativa latita o non esiste, la risoluzione di un caso che non c'è è così banale che poteva essere scritta dopo due capitoli (così da risparmiarci il tedio) e il grosso del libro è tutto basato su una situazione che dovrebbe creare pathos, ma che invece genera solo noia per ripetitività e prevedebilità, anche perchè la dinamica è costantemente uguale a stessa. Robin, sempre più antipatica, a far finta di essere ciò che non è e Strike a girare a vuoto per indagare su un caso che poteva risolvere seduto su una sedia; attorno situazioni più o meno credibili, unite senza un filo logico, colpi di scena (solo due, alla fine) che non entusiasmano e il solito finale che rimanda a una conclusione già scritta dal primo libro e che si anela arrivi presto (ma temo non sia così perchè l'autrice non saprebbe più come riempire pagine e pagine di nulla). Peccato, perchè il libro precedente aveva un impianto giallo ottimo e l'idea per questo poteva essere convincente, ma il tutto è stato sottomesso ad una narrazione patetica. Prosa senza picchi aulici, ma almeno scorrevole, nonostante la lettura risulti faticosa. Consigliato a chi vuole il romanzetto rosa da quattroi soldi immerso in pagine di niente, sconsigliato a chi cerca da un racconto giallo un giallo!
Lucas (17/04/2024) - Voto: 1/5
Ennesima delusione dell’incompiuta coppia, lento, lunghissimo e noioso. Appena un gradino superiore al volume precedente “Un cuore nero inchiostro”. Forse è il caso di cambiare qualcosa perché certamente così non va.
Francesca Testa (10/04/2024) - Voto: 5/5
L'ho adorato, come adoro tutta la serie. Questo mi ha riportato alle emozioni di La Via del Male, che faceva balzare il cuore in petto a volte per la tensione. L'unica cosa che non mi è tanto piaciuta, la presa in giro delle pratiche induiste. Per gli induisti, certe meditazioni (come la risalta) o i mantra (come quello descritto nel libro) sono pratiche yogiche e sacre, così come per i cattolici lo è il Padre Nostro. Poteva, solo a mio parere, parlare della setta, senza far riferimento a nessuna religione in particolare. Ho trovato anche stiracchiate alcune soluzioni del finale. Ma complessivamente dò 5 stelle perchè mi ha divertito un sacco. Peccato per gli errori di ortografia della traduzione italiana ( ! )