The turnglass. La clessidra di cristallo

RITZ (10/01/2024) - Voto: 4/5
Mi ha molto intrigato l’idea “a clessidra” dei due romanzi in un unico libro, intersecati l’uno con l’altro. Non è sicuramente un capolavoro, ma questo libro mi è comunque piaciuto, seppur abbia trovato un po’ deludente e “buttato lì” il finale (intendo gli ultimissimi paragrafi) della storia ambientata a Los Angeles nel 1939. A mio avviso va letto seguendo la cronologia temporale, ovvero partendo dal racconto ambientato a Londra nel 1881, perché facendo il contrario si scoprirebbero già troppe cose e si perderebbe un po’ il “mistero”.
Rosanna (28/11/2023) - Voto: 3/5
Libro particolare con due parti ambientati in due periodi storici ma collegate tra di loro. Secondo me si deve partire dalla parte ambientata a Londra a fine '800 per poi passare alla seconda parte che si svolge intorno al 1939. Mi è piaciuta abbastanza la prima, ho trovato invece più contorta e meno sviluppata la seconda, quest'ultima ha inoltre un finale un po' affrettato a mio avviso.
Anna (26/11/2023) - Voto: 5/5
Si tratta di un libro molto particolare perché contiene 2 romanzi in 1, uno ambientato nel 1881 in Inghilterra, l'altro nel 1939 in California. Le due storie sono collegate tra loro e si può scegliere se leggere prima il passato o prima il presente. Io ho scelto di leggerlo partendo dal passato e credo sia stata la scelta migliore perché poi, leggendo il presente, si intuiscono molti richiami rispetto al passato. Inoltre, è utile partire dal passato perché nell'altra parte è un elemento fondamentale per la soluzione di un mistero che avvolge i protagonisti. È, infatti, presentato come un romanzo scritto da Oliver Tooke, che è uno dei personaggi principali. Di conseguenza è come se ci fosse un romanzo nel romanzo: il lettore legge quanto scritto da "Oliver Tooke" e, nella seconda parte, conosce la verità dietro quella storia.
Raffaele Fevola (14/11/2023) - Voto: 2/5
La doppia copertina e i due romanzi che (a detta dell' autore) si intersecano, scritti l'uno il rovescio dell' altro (capovolgendo il libro parte una seconda storia, che finisce a metà libro e si intreccia alla prima storia), sono stati gli elementi che hanno fatto si che acquistassi senza indugio il romanzo d'esordio di Gareth Rubin. L'intrigante idea iniziale però, veniva mortificata all' atto della lettura, laddove ci si accorgeva di una scrittura scolastica, elementare, priva di qualsiasi sussulto o colore, appesantita oltremodo da una storia contorta, inverosimile e sconclusionata, nonostante la splendida atmosfera e l'epoca storica favorissero aspettative altissime. Si arriva così stancamente (e nervosamente) alla fine del primo libro, in un racconto frettoloso e privo di mordente, da segnalare solo per gli scimmiottamenti a Zafon. Con il secondo romanzo, ambientato in epoca più recente, le cose vanno ancora peggio, nel momento in cui abbiamo in mano solo una specie di thriller banale ed enormemente scontato, senza capo né coda e con un susseguirsi di eventi che sembrano usciti dalla fantasia di un quindicenne. Più si va avanti nella lettura, poi, più ci si rende conto dell' enorme 'truffa' alla base dei 'romanzi': tutta la strombazzata struttura tete-beche, ed il relativo intersecarsi di un romanzo in un altro è solo pubblicità: le forzature per cercare di giustificare tali pompose affermazioni in quarta di copertina sono enormi, maldestre, imbarazzanti, non impreziosendo alcuna delle due storie e la narrazione complessiva, anzi, appesantendo una struttura già dalle enormi criticità. Assolutamente insufficiente.
Ilaria (09/11/2023) - Voto: 2/5
Idea molto originale ma libro mediocre...forse per adolescenti o per persone che si sono avvicinate alla lettura da poco...