Mirella Pieroni (12/06/2023) - Voto: 3/5

Ho letto tutti i libri di Carrisi ma quest'ultimo, al di là della penna sempre eccellente, mi ha annoiato. Storia un po' noiosa, e anche ⁵un po' ripetitiva rispetto ai due precedenti della serie, con buchi narrativi essenziali a mio avviso nella storia e un finale liquidato frettolosamente . Speriamo di meglio nel prossimo.

Darksteel94 (25/04/2023) - Voto: 5/5

Mi regalano questo libro senza che io sappia essere il terzo capitolo della (per ora) trilogia di Pietro Gerber, decido di leggerlo comunque nonostante non conoscessi gli altri 2, sperando che il non aver letto i primi 2 capitoli non sia troppo limitante. Non è stato così, il libro è 100% godibile a se, Carrisi ha avuto la capacità di caratterizzare il protagonista così bene che dopo poche pagine sembra già di conoscerlo e si empatizza con lui anche senza conoscerne tutto il background. Ovviamente straconsiglio di leggere tutta la trilogia, a mio avviso è veramente difficile trovare thriller con trame così originali, ben fatte e godibili.

annaetosca (17/04/2023) - Voto: 3/5

Concordo con quanti lamentano la ripetitività di situazioni al limite del paranormale che gravitano attorno alla professione del peronaggio Gerber. Le pagine sono sempre fluenti ma la trama spesso si scioglie in uno sbadiglio. Carrisi ha dato prova di saper dispensare più gusto ed adrenalina ai suoi lettori. Attendiamo fiduciosi.

Stefania (14/04/2023) - Voto: 2/5

Che fine ha fatto il vecchio Carrisi? Storia a tratti assurda ,poco avvincente, per lettori poco esigenti… purtroppo mi da molto di trovata editoriale giusto per scrivere… niente a che vedere con il Carrisi dei primi tempi..mi dispiace molto, anche perché ho letto l’intera bibliografia e purtroppo noto che ultimamente non mi sta piacendo.

Ombretta (20/03/2023) - Voto: 3/5

Carrisi come autore non mi entusiasma molto perchè non lo trovo molto originale. Ogni volta che leggo un suo libro mi ritrovo a ripensare ad altri libri scritti da altri in passato e anche per questo è stato così. Però devo ammettere che questo è il più riuscito della serie con protagonista l'ipnotista di bambini. La storia parte dal passato del protagonista per poi riflettersi sul presente. Mentre in passato l'autore non era stato bravo a giustificare la parte esoterica del suo lavoro, in questo caso invece la spiegazione è perfetta, semplice e lineare. L'unica pecca l'ho trovata in questa insistenza a voler sempre ricordare Hanna. In ogni libro prepara il lettore per il rientro in scena senza poi che succeda. Potrebbe anche lasciar perdere.