Per cosa si uccide

Franz Krauspenhaar (19/03/2004) - Voto: 5/5
In questo bellissimo romanzo d'esordio il polàr viene agguantato da tutti i lati; ma i due veri protagonisti del libro sono il cuore di Milano e il cuore di Ferraro, un poliziotto che è soprattutto un uomo solo alle prese viscide con l'orrore. Mi è piaciuto tantissimo la costruzione per 4 magmi stagionali, e la lingua bastarda, alta e bassa, magra e grassa, mai "light" (ci mancherebbe); nel polàr alla milanese ci sta dentro la commedia italiana che scriverebbero oggi Age e Scarpelli se li facessero lavorare (o se Dino Risi non avesse perso la vena creativa - non certo la vis polemica, quella ce l'ha ancora...)Il libro diverte e commuove, è sapido, popolare e letterario. Accontenta il lettore raffinato e lo appassiona. Il lettore solitamente distratto s'intrippa.
Giovanni (18/03/2004) - Voto: 5/5
E' un romanzo romanzo. Dove capisci che la moltiplicazione delle indagini serve a togliere dal centro narrativo il semplice intrico giallo per far risaltare l'evoluzione psicologica del protagonista, la mutevolezza stagionale della città (una Milano come non si leggeva da anni). Alcuni personaggi e alcuni dialoghi sono indimenticabili. Bello. E divertente.
marco (14/03/2004) - Voto: 5/5
All'inizio ci sono rimasto male. Non avevo capito che erano quattro racconti o meglio quattro indagini una per stagione, credevo fosse un racconto solo. A dire il vero l'avevo comprato solo perchè mi ispirava la copertina, ma ho fatto bene, è un libro bellissimo. Si ride, nonostante siano indagini vere con tanto di assasini, indizi, indagati e sparatoie; si ride e ci si commuove perchè i personaggi sono a tutto tondo con il loro carico di umanità e questo stupisce in un romanzo giallo. E poi, per me che sono milanese, mi sono riconosciuto nella descrizione che dà l'autore della città e dei suoi abitanti. Un bel libro che ho letto tutto d'un fiato.