Il morso della vipera

Luca (18/09/2020) - Voto: 3/5
Debbo dire che il romanzo, all'inizio della lettura, non mi ha entusiasmato,anzi. Poi nel proseguo mi ha incuriosito perché ho riconosciuto la caparbietà, il non mollare mai, di Vani Sarca nella protagonista. Certo la mia e nostalgia di una protagonista davvero fuori dal comune che mi ha entusiasmato fin dall'inizio della prima lettura. In questo racconto purtroppo non mi è piaciuto l'ambientazione temporale dell'epoca fascista forse perché la detesto dal più profondo. Mi riservo nell'esprimere un completo giudizio positivo con il prossimo.
Renata (12/09/2020) - Voto: 1/5
I libri precedenti mi erano piaciuti, li avevo letti a raffica: pieni di verve, divertenti, avvincenti, per cui quest'ultimo scritto mi è sembrato molto lontano dalla produzione precedente, noioso e per niente intrigante. Ridatemi Vani Sarca!
Vik (12/09/2020) - Voto: 4/5
Bel libro, scorrevole e leggero
GIUSEPPE (06/09/2020) - Voto: 2/5
Evito volontariamente di entrare nel romanzo per non spoilerare (termine che detesto) la lettura ai futuri lettori.Non mi è piaciuta la storia, di una banalità ai limiti dell’infantilismo, non mi è piaciuta la protagonista, un personaggio di cui si vorrebbe descrivere un’evoluzione, ma che resta piatto e francamente antipatico dall’inizio alla fine. Gli altri libri dell'autrice invece sono molto avvincenti.
Consuelo (17/08/2020) - Voto: 5/5
Alice Basso torna in libreria con un nuovo personaggio frizzante: Anita Bo, ragazza ventenne di Torino. Ambientato nel 1935, conosciamo Anita, una giovane donna bellissima e impertinente, ella non ama lavorare ma quando Corrado le fa la proposta di matrimonio e le prospetta l’idea di avere sei e ripeto sei figli, la fidanzata si impaurisce e subito dichiara la sua intenzione di lavorare sei mesi. Con un po’ di ingegno e furbizia, la protagonista trova impiego presso le Edizioni Monnè come dattilografa. La sua mansione è trascrivere a macchina i racconti pulp e hard-boiled americani e le avventure del commissario Bonomo. A dividere lei e Sebastiano Satta Ascona, suo collega, c’è una Olivetti e una scrivania. Tra i due c’è diffidenza e ostilità ma presto si troveranno invischiati in un mistero, un delitto irrisolto. Tra corse in spider e spille da balia, Anita e Sebastiano saranno a capo di un’indagine delicata e pericolosa. In un periodo storico incerto, dove le camicie nere utilizzano terrore e violenza, le donne sono obbligate ad essere obbedienti e modeste, per loro niente trucco e nessuna stravaganza; possibilmente non devono lavorare bensì essere mogli devote e silenziose. Con uno stile fresco e appassionante, l’autrice regala al lettore dialoghi arguti e brillanti e tanti spunti di riflessione. Alice Basso dimostra grande capacità narrativa e una grande preparazione, frutto delle moltissime ricerche eseguite. Terminato il romanzo, volevo immediatamente leggere il seguito, Santa polenta fritta!