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Finché il caffè è caldo
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Giovanna
(11/04/2022) -
Voto: 5/5
Ho scoperto questo libro quasi per caso e, incuriosita, ho deciso di leggerlo. È stata davvero una piacevole scoperta! Un romanzo particolare ma scorrevole, che stimola alla riflessione sulla vita e su ciò che davvero conta. Consigliato!
Veronica
(23/03/2022) -
Voto: 5/5
Bello ed emozionante... anche se in chiave poetica fa capire davvero quali sono le cose importanti della vita!
G
(23/03/2022) -
Voto: 3/5
Una lettura leggera, senza guizzi narrativi salvo quello abbondantemente anticipato fin dalla copertina. Quattro storie più o meno antologiche, che ruotano però attorno agli stessi personaggi e allo stesso posto, in un crescendo emotivo fin troppo ovvio. I topos sono tipici della narrativa giapponese, letteraria e non. I piccoli ristoranti e locali dove si intrecciano le vite di sconosciuti nella grande Tokyo sono comparsi per esempio in diversi manga e anime (basti pensare a Midnight Stories: Tokyo DIner). Così come il passaggio delle stagioni ed i difficili rapporti con le aspettative delle famiglie. In questo senso, l'autore mi è sembrato molto attento al fan-service per il mercato di riferimento. Non mi sorprenderebbe se prima o poi Netflix ne facesse una mini serie. Una nota negativa sulla stampa: la copertina è molto bella, con il titolo in rilievo lucido, ma le pagine sono un po' sbiadite.
Cinzia Cappelli
(11/03/2022) -
Voto: 4/5
In Giappone esiste un locale in cui, sedendosi a un determinato tavolino e rispettando alcune fondamentali regole, fra cui quella di bere tutto il caffè prima che si raffreddi, è possibile viaggiare nel tempo pur sapendo che, qualsiasi cosa venga detta o fatta durante il "viaggio", questa non potrà in nessun modo andare ad alterare il presente. Un romanzo ricco di filosofia buddista:il passato non si può cambiare ma "da adesso in poi" tutto è possibile...il futuro è ancora da scrivere perciò dipende solo da noi quale forma dargli. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani: è nel presente, nel "qui e ora" che possiamo "cambiare tutto", "ribaltare la situazione", come direbbe il buon Alessandro Borghese, e capovolgerla a nostro favore, indipendentemente da ciò che è avvenuto ieri. Possiamo cambiare noi, in primis, il nostro modo di vedere il mondo che è la cosa fondamentale affinché poi cambi anche tutto il resto. Il caffè come metafora della vita: dolce o amara che sia, vanno gustata e assaporata sorso dopo sorso, prima che si raffreddi e non ce ne sia più. Consigliato? Sì, per spaziare con la fantasia e allontanarci per un po' dalla realtà.
Calypsos
(09/03/2022) -
Voto: 5/5
Ammetto di essermi avvicinata a questo testo più per la curiosità dell'illusoria possibilità di un ritorno nel passato come rimedio del presente che per il clamore globale che il testo di Kawaguchi ha riscontrato. Credo che la sua lettura, se ci si dimentica del caso editoriale a livello internazionale, può offrire molteplici spunti di riflessione. Il testo, pur nella sua cruda semplicità, consente di riflettere sul presente e se avere la possibilità di tornare indietro implica scelte differenti. Più che rivolgere uno sguardo al passato, che neanche la caffetteria con le sue regole stringenti può consentire di modificare, la morale è vivere consapevolmente il presente. Ogni scelta dev'essere ponderata e soppesata, godendo appieno chi ci sta intorno, e non rincorrere sempre i fantasmi del passato. Ne consiglio la lettura, se essa può rappresentare un momento di riflessione sulla propria vita, come lo è stato per me. Probabilmente chi lo minimizza, lo ha letto con eccessive aspettative, come se fosse un capolavoro letterario, che linearmente non è. E' un testo che consente di prendersi una pausa da una quotidianità frenetica, da una mente sovraccarica di pensieri. Le 4 storie narrano un vissuto vicino a qualsiasi tipo di lettore. Mi hanno spinto a riflettere sulla mia vita, sul senso che voglio dare ad ogni singolo giorno. Ho pianto e riso e nutrito il desiderio di trovarmi anche io su quella sedia, chiedendomi quale poteva essere la persona del mio passato che avrei voluto rivedere, anche solo per dirle "che le volevo bene". Un tempo fugace, la cui durata era sancita da quel caffè "finché è caldo", un istante veloce e allo stesso tempo eterno. "I viaggi nel tempo" vengono qui affrontati con una luce nuova e con uno stile tipico della narrazione giapponese. Ho trovato alcuni concetti un pò pedanti, es. le regole della caffetteria, a mio dire eccessivamente ridondanti durante il corso della narrazione. Alla fine la seconda occasione, è il presente. Consigliato.
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