Nome d'arte Doris Brilli. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò

Giuseppe Distefano (18/03/2018) - Voto: 4/5
Come sempre è un piacere leggere un libro di Andrea Vitali: leggero, distensivo e divertente e.... di lunghezza opportunamente contenuta.
francesco (14/03/2018) - Voto: 4/5
L'ho letto d'un fiato, ma ne sono rimasto un po' deluso. Ho letto tutto di Vitali apprezzandone molto l'introspezione dei suoi personaggi espletata da fine psicologo. In questo romanzo, che pensavo segnasse una svolta da parte dell'Autore verso un soft-noir con primo attore il maresciallo Maccadò, invece è rimasta l'introspezione psicologica dei personaggi, ma ho notato lentezza nell'azione ed un po' di lungaggini tediose: questa la vedrei piuttosto opera da teatro e non di azione come pensavo. Coraggio Vitali: o ritorni alle tue storie con molto movimento o crei un Maccadò più investigatore oppure scrivi per il teatro. Noi aspettiamo con impazienza il tuo prossimo lavoro.
Claudio (12/03/2018) - Voto: 5/5
Già solo l'elenco di tutte le persone coinvolte in questo romanzo -elenco pubblicato i appendice-meriterebbe il massimo dei voti. C'è più del solito un'abbondanza di nomi che definir strani è poco. Il romanzo ruota invece attorno al maresciallo Maccadò, da poco sposo e da poco arrivato a Bellano. Deve dirimere come al solito faccende di poco conto ma che i pettegolezzi del paese dove tutti sanno tutto di tutti ingigantiscono fino ad arrivare sulla scrivania del comandante della locale stazione dei Regi carabinieri. In questo caso è una vecchia tabacchiera usata come porta pastiglie da una ragazza ventiquattrenne, figlia del vice direttore del Cotonificio, la principale azienda di Bellano. La tabacchiera testimonia un rapporto fra la sua proprietaria e la Doris Brilli, del titolo, che finirà in una maniera completamente diversa rispetto a quanto sognato dal vice direttore.
Nicoletta (07/03/2018) - Voto: 5/5
Come tutti i libri di Vitali, anche questo racconto permette di passare qualche ora con leggerezza. Non sono un critico letterario ma, anche se i contenuti sono diversi, nella lettura trovo lo stesso piacere di un libro di Guareschi o di una commedia del Goldoni (l'autore ha mai pensato di scrivere per il teatro?).
Claudio Ti (06/03/2018) - Voto: 3/5
Il nuovo romanzo di Vitali è stato dotato (dall’editore?) di un sottotitolo: “I casi del maresciallo Ernesto Maccadò” che può far immaginare si tratti di un racconto poliziesco. Non lo è! Invece, è il solito intreccio di più storie e personaggi nella solita cittadina lacustre di Bellano, nel solito periodo a cavallo degli anni ’30 del secolo scorso. Da fedele lettore di Andrea Vitali, l’ho trovato gradevole e coinvolgente; il maresciallo Maccadò è fondamentale nel racconto, ma non ne è il vero protagonista (che però non dico). Un libro onesto e nella media dei romanzi dell’Autore. Ottimo per i suoi affezionati lettori: non tradisce le loro attese.