Avevano spento anche la luna

sabe (22/06/2014) - Voto: 5/5
Un libro che tutti dovremmo leggere. Punto.
rosanna (22/01/2014) - Voto: 4/5
Libro importante per conoscere una pagina della storia a me quasi del tutto sconosciuta.Dell'eccidio degli ebrei sappiamo tutto,o quasi,ma della barbarie comunista si sa ben poco e non ci sono celebrazioni o giornate della memoria.Iniziando il romanzo è stato necessario quindi andare a studiare la storia della Lituania e ,come una catena,di tutte quelle nazioni che il caro Stalin decise di assoggettare con il beneplacito prima di un certo Hitler e poi con il silenzio e l'indifferenza di tutto l'occidente.Sono pagine strazianti perché scritte con uno stile piano,mai ad effetto,la fame,la privazione di ogni forma di dignità,la paura,gli orrori e la bestialità degli uomini contro i propri simili,tutto viene raccontato in prima persona con lucidità dalla protagonista,Lina,deportata con la mamma e il fratellino in Siberia,dopo un lungo ed estenuante viaggio.Quel che risalta è la dignità di queste persone che,pur private di tutto,continuano ad aiutarsi a vicenda,trovano la forza di festeggiare col nulla che hanno il Natale,continuano a credere che qualcuno li aiuterà.Un inno alla forza dell'amore,della vita,della ragione contro la stupida ferocia.Certo l'epilogo è amaro,è triste e quasi insopportabile che nessuno abbia pagato per questi crimini e che addirittura non se ne possa parlare ancora oggi.La mia gratitudine alla scrittrice che mi ha permesso di colmare una imperdonabile lacuna storica:da ora in poi la giornata della memoria accomunerà tutte le vittime della guerra e della follia umana.
Erika (15/12/2013) - Voto: 5/5
Toccante...erano anni che non mi commuovevo leggendo le pagine di un libro. Storia dimenticata o mai conosciuta? Agli occhi del mondo doveva passare inosservata e forse per molti lo è stato e lo è tuttora. La deportazione dei popoli baltici, da parte degli agenti del più attuale KGB è sicuramente un capitolo di storia che non va dimenticato. Il fatto di avvenire nello stesso periodo storico del nazismo l'ha sempre messo in secondo piano, o forse faceva comodo così. Il finale, seppur criticato perchè "affrettato" l'ho trovato giusto, nel senso che, l'autrice non vuole lasciare nella nostra memoria il lieto fine...ma vuole che portiamo dentro di noi quanto sia stata ingiusta, inspiegabile, improvvisa, logorante...la deportazione in Siberia....in quella terra buia e fredda.
Maurizio Ciarlatani (05/11/2013) - Voto: 5/5
Terribilmente bello. Ci costringe a ricordare cose che abbiamo rimosso dalla nostra memoria, ma che invece vanno ricordate perché non si ripetano mai più. Dal punto di vista letterario è scritto in modo scorrevole e pulito, senza trascendere mai. Il finale un po' affrettato aiuta a ricordare ciò che è stato scritto, evitando il classico "vogliamoci bene" di certi finali buonisti e mielosi, tirati per le lunghe che, via via, come una spietata gomma da cancellare, fanno allontanare dal nostro cervello e dal nostro cuore gli orrori descritti nelle pagine precedenti.
Elisa (21/10/2013) - Voto: 5/5
Sei stelle. Non è solo bello, è anche emozionante e profondo e apre le porte di una vicenda storica troppo spesso dimenticata. Uno dei migliori libri degli ultimi anni, assolutamente consigliato.