Avevano spento anche la luna

Carlo (19/12/2011) - Voto: 5/5
Quando ho finito di leggere "Avevano spento anche la luna", due settimane fa, non riuscivo ad aprirne un altro, e rituffarmi in una nuova storia, come solitamente faccio. Continuavo a pensare a Lina, alla mamma, al fratellino e a tutto quell'insieme di personaggi positivi e negativi, che gravitano nel romanzo. Così sono stato costretto a riprenderlo e a rileggerlo, non a distanza di tempo, come faccio con i libri che più mi hanno colpito, ma subito! Mi sono nuovamente sentito rapito dalla semplicità della prosa, che qualcuno reputa un difetto ed io invece ammiro incondizionatamente. Ho nuovamente e sovente avuto gli occhi lucidi, e non mi vergogno di ammetterlo, "pur essendo un uomo". Ho gioito nei momenti lieti , provato dolore e rabbia, che sconfinava nell'odio(come dice Lina)nei momenti tragici. Come confessa la straordinaria autrice in un'intervista, lei stessa ha alleggerito alcune pagine rispetto ad una prima versione più dura, lasciando , a volte, l'orrore sullo sfondo, dove si percepisce anche senza vederlo descritto con tutti i particolari.La bambola della piccola Janina, "uccisa" dalla crudeltà gratuita dei soldati sovietici ne è un esempio lampante.
ant (16/12/2011) - Voto: 3/5
Un libro imperniato sull'odio profondo che Stalin aveva verso chi poteva mettere in discussione la sua leadership. In particolar modo in questo testo vengono analizzate e approfondite tematiche relative alla deportazione del popolo lituano, e soprattutto di una famiglia, i Vikas, la cui figlia quindicenne Lina è l'io narrante del romanzo. La trama: nel giugno 1941 Lina figlia del rettore dell'Università di Kaunas, in Lituania, viene trascinata via nel cuore della notte dagli agenti dell'NKVD, la polizia segreta sovietica, e riesce a portare con sè solo della matite colorate e dei fogli. Inizia un lungo viaggio per Lina,i suoi familiari e per tanti deportati di origine baltica verso la Siberia, la forza e la capacità di incuriosire il lettore sta proprio nell'intelligenza della scrittrice di saper mettere a fuoco tutte le sensazioni, le suggestioni, gli stati d'animo,le ansie,i tormenti,le paure...insomma tutta una gamma di emozioni umane riportate con sensibilità e precisione da parte della Sepetys. Quello che colpisce più di tutto, e che propompe più di ogni cosa da queste pagine a proposito dei sussulti dell'animo, è proprio la "dignità" dei protagonisti del libro e parallelamente di tutto il popolo lituano, incapaci di portare rancore e serbare odio ma vogliosi di ricominciare daccapo e di godere delle libertà perdute. Un libro sì molto triste ma allo stesso ricco di speranza e di profonda umanità.Saluti
marcella (15/12/2011) - Voto: 5/5
bellissimo, una storia che fa riflettere,piangere e pensare,e lascia tanta amarezza.Quando si inizia a leggerlo non si lascia fino alla fine, uno dei libri piu' belli che abbia letto fino ad ora.
breeze23 (15/12/2011) - Voto: 5/5
Quando si leggono libri del genere, dove la storia dimenticata o mai approfondita ti si presenta davanti con la forza di un tornado, è difficile passare poi alla lettura di lavori che sai fin dall'inizio essere frutto di sola fantasia. Nella sua linearità e semplicità di scrittura "Avevano spento anche la luna" tocca nel profondo e lascia il segno. Da leggere. Da ricordare. Da passare ai nostri figli.
Mary (13/12/2011) - Voto: 5/5
Tra i tanti libri che ho letto nel 2011, è quello che mi ha più coinvolto. Bellissimo,indimenticabile!