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Il vento è un impostore
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Ugoy
(04/12/2024) -
Voto: 5/5
Non si deve giudicare un libro dalla copertina. Se lo avessi dovuto scegliere per la copertina, non avrei mai letto questo bellissimo romanzo. La copertina rimanda a una saga alla Auci che è riuscita a rendere soporifera una vicenda interessante come la storia dei Florio. Ho scoperto grazie ad una intervista radiofonica l'autrice che, in ottimo italiano, presentava il racconto tratto da una storia vera e, vista l'invasione dell'Ucraina, anche 'attuale' per certi versi. La vicenda è tutta qui: il nonno non racconterà mai di essere stato fatto prigioniero dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Fine. Quando però si sa scrivere, e l'autrice è decisamente brava a farlo, ogni vicenda può diventare interessante se analizzata nei suoi dettagli, nelle sue sfumature. Sasha alterna i periodi temporali con tecnica 'circolare' aprendo e chiudendo il romanzo ai giorni nostri. I capitoli sono di lunghezza diversa e non in ordine cronologico, ma dipingono il quadro in tutta la sua ricchezza. Mai frasi banali o scritte per allungare il brodo, ogni verso alla fine risulta importante nella costruzione magistrale del pensiero dei protagonisti e, soprattutto, del tempo da loro vissuto. Va detto, la vicenda non avrebbe retto, a mio avviso, in un contesto culturale 'italiano' poiché, per indole e storia, di una bugia di questo tipo noi ce ne saremmo battuti il belino due minuti dopo averla detta, ma è assolutamente credibile - e storicamente provato - che nell'unione sovietica non poteva certo essere così, diventando la stigmate che è la colonna vertebrale del racconto. È letteratura, signori. Quella che squarcia il silenzio e le sue ipocrisie. Da leggere.
Gianni F.
(15/11/2024) -
Voto: 5/5
Davvero un gran bel romanzo. La storia di un soldato ebreo-ucraino nell'inferno della 2a guerra mondiale e nell'URSS di Stalin e di Gorbaciov, fino all'attuale aggressione russa all'Ucraina. Un romanzo che nonostante la drammaticità si legge in un fiato: bello ed istruttivo.
Diana
(28/10/2024) -
Voto: 4/5
Basato su una storia vera, il libro narra le peripezie di un uomo sovietico che durante la seconda guerra mondiale viene fatto prigioniero dai tedeschi: ma questo fatto è considerato dai sovietici (in particolare da Stalin) una vergogna (sarebbe stato più onorevole morire!), pertanto Efim, il protagonista, riesce a tenere segreta questa storia, anche ai suoi stessi familiari. La cosa che mi ha colpita più di tutto è stata che il protagonista è sicuro che (a parte le difficoltà burocratiche - e non solo burocratiche - nelle quali avrebbe messo i suoi familiari qualora la sua storia fosse trapelata) la sua famiglia lo avrebbe considerato alla stregua di un traditore, tale era il lavaggio del cervello che la propaganda sovietica aveva fatto ai cittadini sovietici.
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