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Morte a Firenze. Un'indagine del commissario Bordelli
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farfallina
(05/10/2012) -
Voto: 5/5
Vichi ha una scrittura semplice pur descrivendo generalmente cose non propriamente leggere e frivole: mi è piaciuta la descrizione dell'alluvione di firenze e degli anni 60 ma anche la storia dell'assassinio e dell'indagine poliziesca, anche se a mio parere non ha grandissimi colpi di scena: ho trovato solo inverosimile la relazione del commissario vecchio panzuto gran bevitore e gran mangiatore con la bellissima venticinquenne; la fine secondo me ha varie interpretazioni. Da leggere, comunque
Antoine
(31/08/2012) -
Voto: 5/5
Devo dare un buon voto, il libro si legge bene: Crudo forse, ma i cattivi sono cattivi e vanno smascherati. OK Vichi.
Nicola81
(29/11/2011) -
Voto: 4/5
Di Vichi avevo già letto alcuni anni fa due romanzi che non mi avevano particolarmente entusiasmato, mentre questo mi è piaciuto abbastanza. Saranno cambiati i miei gusti, oppure questo libro è davvero migliore degli altri? Certo, nemmeno qui l'indagine riserva chissà quali colpi di scena, però la storia si lascia leggere con un certo interesse, grazie anche alle splendide e intense pagine dedicate all'alluvione, e culmina in un finale che ti colpisce come un pugno allo stomaco. Ma come è possibile che una ragazza giovane e bella come Eleonora si innamori del commissario Bordelli che, oltre a poter essere tranquillamente suo padre, mangia come un porco e fuma come un turco? Va bene che l'amore è cieco, ma a tutto c'è un limite...
Nathan
(29/08/2011) -
Voto: 5/5
E' il primo libro che leggo di Marco Vichi. Lo conoscevo per corsi di scrittura che teneva all'università di Firenze ed era molto apprezzato dagli studenti. Non ho letto i primi del commissario Bordelli ma ho apprezzato il suo personaggio che mi ha ricordato, anche se in un contesto diverso, l'ex poliziotto in "Prima della notte" di Ken Bruen quando dice: "mentre il mio corpo continua il suo viaggio i miei pensieri continuano a seppellirsi nei giorni passati". Unico appunto da fare è che il commissario non può aver visto in quei giorni il film "il buono il brutto il cattivo" perchè è stato proiettato per la prima volta il 23 dicembre '66 a Roma
giancarlo
(27/08/2011) -
Voto: 4/5
non gli do il massimo dei voti, perchè deluso da un finale che avrei voluto differente. per il resto molto bello e piacevolissimo da leggere, e adatto per lettura da ferie
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