Febbre

Sara (31/07/2020) - Voto: 3/5
Libro che ho trovato fantastico per tre quarti, poi sul finale mi sono un po’ persa, ha perso il mordente iniziale. E’ una lettura che mi e’ piaciuta molto, merita di essere letto.
Laura (22/07/2020) - Voto: 4/5
Febbre di Jonathan Bazzi Fandango editore è un romanzo che ne racchiude due. Uno incentrato sulla scoperta della malattia, o meglio di quello strano malessere che si fa ogni giorno più invadente e destabilizzante, che impedisce di condurre un’esistenza normale, che fa abbandonare le occupazioni e le preoccupazioni giornaliere, per diventare pensiero dominante, ossessivo, unico. Fino alla diagnosi che alla fine rappresenta anche una liberazione, un sollievo. “Il terrore e il panico stanno nello spazio che precede incontri e collisioni.” L’altro è la storia di una bambino nato da una “coppia di nemici”, due persone che non avevano nulla in comune, eppure hanno riprodotto qualcuno. “Io sono il precipitato imprevisto di una storia durata niente” Un bambino cresciuto con i nonni, in una periferia degradata, con una madre giovanissima che cerca di costruirsi una vita, un padre assente, sempre atteso, sempre deludente. Un ragazzino che balbetta, che ama i giochi femminili, che scopre già all’asilo di essersi innamorato di un suo compagno di classe. Fragile, indifeso, incapace di difendersi dalla cattiveria, dalle prese in giro. Un adolescente che abbandona la scuola perché è un mondo che non solo non lo capisce e non lo accoglie, ma nemmeno lo difende. Un giovane che farà del perfezionismo e dell’assoluto il solo nodo per affrontare l’imprevisto, l’incognito, il futuro. Un romanzo che parla di vita vera, duro, eppure autentico, sincero, come la scelta di non nascondere la diagnosi, di dire a viso aperto qual è la malattia, di accettare quella sigla HIV e di farsene in qualche modo scudo e bandiera
importante (20/07/2020) - Voto: 4/5
questo libro porta con sé un messaggio importantissimo sugli stereotipi e sui pregiudizi. non riesco a mettergli la quinta stella perché le esplicitazioni mi sono sembrate non necessarie, visto che la scrittura e la tensione intorno a questa benedetta febbre funzionano bene da sole.
giorgio g (15/07/2020) - Voto: 2/5
È un romanzo su un gay a cui viene trovato l’HIV. Non è un romanzo per me, ma l’ho voluto finire perché avevo voluto vedere se migliorava. Anzi, è stato sempre peggio. Si è detto tutto.
Virginia (14/07/2020) - Voto: 5/5
Il libro più bello e inaspettato di quest’anno. Una scrittura nuova, intensa e intima di cui si sentiva il bisogno. Candidato allo Strega non vincitore effettivo, ma di certo vincitore morale.