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Febbre
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GiuliaLC
(20/11/2020) -
Voto: 4/5
Febbre è un'autobiografia piuttosto brutale. Sento di trovare molto difficile il giudicare il vissuto di qualcuno che - è vero - ha scelto di esporsi ma che comunque rimane un essere umano come me, come mi sentirei se giudicassero la mia vita e le mie scelte? Comunque, Febbre è un'autobiografia di Bazzi, si svolge su due linee temporali: nel 2016 quando Bazzi scopre di essere sieropositivo, l'altra linea segue la sua vita da bambino ad adolescente, in un contesto famigliare complicato e un ambiente, quello delle case popolari, non facile da affrontare, che fa quasi paura. Unica nota negativa. Non ho particolarmente amato lo stile, personalmente non apprezzo i periodi troppo brevi e i frequenti a capo, rendono la narrazione un po' spezzata. Ho amato Febbre perché è crudo e reale, tratteggia una realtà, quella delle zone dell'hinterland milanese più in difficoltà, che esiste, che vive e che troppo spesso viene dimenticata. L'ho amato anche perché è il modo in cui Bazzi prende in mano la sua condizione di sieropositivo e ne diventa "padrone". Non è propriamente un modo per dire "io non mi identifico solo con il virus, non sono l'HIV", è più un modo di uscire dall'ombra, per dire "esisto", noi sieropositivi ci siamo, siamo nelle vostre vite e abbiamo vite normali, conviviamo con l'HIV. È un modo per riportare l'attenzione su una condizione la cui percezione generale è rimasta ferma agli anni Ottanta dove la sieropositività equivaleva a morte. Quindi ringrazio Bazzi per averci regalato la sua esperienza, per aver aperto le porte della sua mente e dei suoi ricordi, anche i più brutali.
chry
(12/11/2020) -
Voto: 5/5
Libro che parla in modo molto intimo e sincero della sua esperienza personale, e di come sta riuscendo a superare questo ostacolo. Scritto molto fluidamente.
Marco
(06/11/2020) -
Voto: 5/5
Soprattutto scritto molto bene. A parte la storia personale, allucinante come purtroppo tante altre, penso a quante persone possono rispecchiarsi nelle sue ansie, paranoie, depressioni. Uno spicchio di umanità, fra lacerazioni, contraddizioni, sentimenti confusi ma pur sempre sentimenti in un mondo che li sta perdendo. La sua storia mi fa riflettere quanto è importante, nonostante la crudeltà che la vita gli ha offerto e la conseguente autocommiserazione, "l'anelito" a voler cambiare la propria storia, a dare spazio al positivo.
maddalena
(05/11/2020) -
Voto: 2/5
la storia è semplice e cruda ma piuttosto piatta e priva di slancio narrativo ed empatia con il lettore. A mio parere più coinvolgente la descrizione dell'hinterland di Rozzano, con ambienti e personaggi reali.
Alessandro
(20/10/2020) -
Voto: 5/5
Jonathan tratta tematiche molto delicate con tatto ed ironia. Un libro da leggere assolutamente.
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