Caffè amaro

antonio (17/05/2020) - Voto: 3/5
Sinceramente mi aspettavo più trasporto nel leggerlo. Si avverte solo un lieve sentore delle atmosfere dei tempi andati così come dei sentimenti provati dai personaggi. È il primo libro dei suoi che leggo e per ora non ce ne saranno altri. Mi sfugge il legame col titolo, tra l'altro. A me, con estremo orrore dei suoi cultori, il caffè amaro non piace. E nemmeno questo libro. Salvo solo una o due citazioni.
Alba Nova (17/05/2020) - Voto: 4/5
Insieme alla Allende, Simonetta Agnello Hornby è la mia scrittrice preferita. Ho letto tutti i suoi romanzi e ho amato ogni pagina. "Caffè amaro" è uno dei più belli! Il racconto di una vita e di una storia d'amore, mi ha un pó deluso il finale! Ma continuo a leggerlo e rileggerlo e lo amo sempre di più! Da leggere assolutamente!
mariamartina.bonaffini (16/05/2020) - Voto: 4/5
Ogni caffè ha un sapore differente, diverse sono le circostanze, i luoghi le persone le situazioni emotive in cui quella tazza contenente quella bevanda scura e fumante, fredda, macchiata, zuccherata o amara lascia una traccia a livello palatale e sensoriale. Questo lo sa bene, Maria Marra, che fin da giovanissima si trova a bere uno dei suoi primi caffè amari, per una distrazione forse dei padroni di casa. Il caffè preludeva l'ascesa di uno stato d'amarezza. La protagonista, una giovane di 15 anni dotata di un' inconsapevole e sensuale bellezza, vivrà fra l'entroterra siciliano, Palermo e Roma in un'Italia sventrata dalla seconda guerra mondiale, dalla crudeltà delle leggi razziali che limitano la sua vita, dove gli affetti genuini vanno protetti, e gli incontri tanto attesi custoditi con gelosia. Ma Maria è anche la sposa di Pietro Sala, dongiovanni, amante delle cose belle, della vita agiata. Ammaliato da questa fanciulla egli decide di sposarla quasi frettolosamente. La loro è una vita di abbondanza, Pietro la coccola, la riempie di regali, alcuni dei quali forse per farsi perdonare qualche “assenza sospetta”. Il libro è costellato dall'amore per il bello, la musica, l'arte, l'archeologia, di cui Pietro Sala ne è estimatore. Queste pagine, inoltre, dipingono un quadro chiaro della crescita della protagonista, la consapevolezza nei gesti, nelle scelte alle volte dure, nelle parole, le attese anche rischiose, le corse disperate in una Palermo colpita dai bombardamenti. In realtà non è nel matrimonio con Pietro Sala che lei troverà la risposta a quella felicità pura che lei aveva taciuto ma in Giosuè, il suo amico d'infanzia custode dei suoi segreti, a cui lei regala gli sguardi puliti e gentili dei suo occhi scuri a forma di mandorla.
Martina (15/05/2020) - Voto: 4/5
Pietro si innamora di Maria semplicemente guardandola da una finestra. Maria non è solo bella, è una ragazza capace e intelligente che mostrerà negli anni di saper tenere le redini di un matrimonio che rischia spesso di cadere a pezzi nonostante gli agi e l’amore che il marito prova per lei. Seguendo Maria nella sua vita, attraversiamo la storia d’Italia, e della Sicilia in particolare, dalla fine dell’800 al secondo dopoguerra. Da una parte il benessere e i benefici di cui Maria può godere grazie all’evoluzione della tecnica dall’altra le difficili condizioni di operai e minatori cui lei non riesce a non pensare, figlia anche dell’ideologia socialista del padre. Si impegnerà allora a migliorare le condizioni dei lavoratori delle miniere che appartengono alla famiglia del marito. Maria dovrà tenere testa alle continue cattiverie delle cognate, che servono la loro invidia in una tazzina di caffè amaro. La sfida più grande per Maria sarà però poter vivere felicemente il vero amore tra le difficoltà della guerra e il voler preservare i suoi figli in un contesto come quello siciliano in cui le apparenze contano più della sostanza. Una Sicilia della quale possiamo assaporare odori e atmosfere grazie alla minuziosa descrizione dell’autrice.
Veronica (15/05/2020) - Voto: 4/5
Non bellissimo, la storia è abbastanza banale. Nota positiva: Simonetta scrive davvero benissimo!