La famiglia Winshaw

Lupo '58 (15/11/2015) - Voto: 4/5
Primo libro di questo autore che leggo, si è rivelato una piacevole sorpresa. Il romanzo, non inquadrabile in un preciso genere letterario, è un riuscito e gradevolissimo cocktail di generi diversi. Michael, l'Io narrante, è uno scrittore dalle alterne fortune e in piena crisi esistenziale, incaricato di scrivere la storia di una famiglia, i Winshaw, composta per la massima parte da personaggi molto negativi, protagonisti molto influenti della scena politica ed economica nell'Inghilterra degli Anni Ottanta. Le ricerche per la stesura del libro fanno sì che la vita di Michael si leghi in modo indissolubile a quella di questa famiglia, portandolo anche ad indagare sulla tragica morte durante la Seconda Guerra Mondiale di uno dei suoi membri, abbattuto con il suo aereo dai Tedeschi durante una missione segreta. A questo punto il romanzo incrocia brillantemente il genere thriller, che ci accompagna fino ad un tragico ed inatteso epilogo. Originale e frizzante, consigliato.
Meena (20/10/2015) - Voto: 5/5
Chapeau a questo autore. In questo romanzo -- così attuale sebbene descriva la Gran Bretagna sotto il comando di Mrs Thatcher -- con i tagli alla sanità, gli scioperi, i venditori di armi, i giornalisti corrotti, gli avidi produttori di alimentari, si spazia nelle emozioni: sdegno per certi politici, tenerezza per un sentimento delicato quale può essere l'amore, fino all'horror grottesco alla Stephen King.... ma il tutto condito da quell'inconfondibile humour inglese che strappa qualche risata. Il tutto mescolato sapientemente con l'io narrante, un giornalista la cui vita è piena di sorprese, di scoperte e di pericoli. ----- Lo scritto non ti dà tregua fino alla fine, quando pensi che tutto si risolva per il meglio, ma ....... Da non leggere, ma da DIVORARE!!!
Simo (13/10/2015) - Voto: 3/5
Una lettura piacevole, sebbene il libro sia prolisso ed a volte mi pare un po' presuntuoso. Alcune descrizioni ripetute fino alla noia erano evitabilissime. La storia, invece, è davvero bella. Una famiglia, che si può definire tale solo per i legami di sangue e non per quelli di affetto, cavalca gli anni della grande industrializzazione ed ha mani dappertutto. Mani feroci, voraci, mani che prendono e non danno nulla, se non per convenienza. I personaggi sono delineati con grande maestria, i più terribili in particolare, mentre la figura dello scrittore un po' meno, perso nel limbo della sua mediocrità creativa e sociale. Buono il ritmo finale, anche se un po' prevedibile la conclusione. Lo ritengo riuscito ma non del tutto. In ogni caso consigliabile.
marco (27/04/2015) - Voto: 4/5
Veramente una lettura piacevole adatta a quelle serate invernali dove si rimane volentieri sotto una coperta. Ho trovato il libro abbastanza scorrevole nonostante le digressioni sulle descrizioni dei personaggi che ho trovato appropriate a contestualizzare non solo l'Inghilterra ma l'intero periodo storico. Non do il voto massimo perché pecca di..."brio".