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I fratelli Karamazov
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Lorenzo Scaccabarozzi
(02/01/2019) -
Voto: 5/5
Di fronte a questo vertice dell'arte possiamo solo ripetere le parole di Freud: "I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che sia mai stato scritto, l’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo probabilmente senza confronti." E l'opinione di Nietzsche: "Dostoevskij, il solo che mi abbia insegnato qualcosa in psicologia." Sì, ineguagliabile.
Marco
(19/09/2018) -
Voto: 5/5
Uno dei primi tre libri più belli mai letti. Unisce splendidamente l'indagine filosofica su temi riguardanti la natura umana e le sue contraddizioni, e il ritmo incalzante del romanzo giallo. Personaggi di una profondità incredibile. Smerdjiakov e Ivan a mio parere su tutti. Uno di quei libri che non riesci a smettere di leggere perché vuoi sapere come va a finire, e ciò è incredibile a mio avviso considerando la mole e i temi trattati. Tutto riassumibile in: se Dio non esiste, tutto mi è permesso? Fantastico.
I.L
(18/09/2018) -
Voto: 5/5
Nel commentare un'opera del genere non saprei da dove iniziare, mi limito a valutare l'edizione che, come per tutti i volumi dell'universale economica feltrinelli, è veramente ben fatta. La consiglio
Oriana
(17/09/2018) -
Voto: 5/5
Se “L’Idiota” mi aveva dilaniato, e soprattutto per il personaggio del principe Miskin, unico eroe della storia - passatemi quest’iperbole - positivo e ingenuo che risulti credibile e umano, un novello Gesù incompreso e tradito; adesso invece tutta la famiglia Karamazov ha potuto stringere su di me le sue grinfie e sono stata travolta dalle loro passioni sfrenate e smodate. Ogni romanzo di Dostoevskij è forse un mondo, questo più di ogni altro, c’è spazio per l’umano, tutto ciò che è vita, tanto che dopo viene da chiedersi a cosa serva scrivere ancora, dopo un libro simile. Temi fondamentali sono la morte e la colpa, precisamente i nostri dilemmi esistenziali tra i più profondi. Questo non significa che Dostoevskij abbia bisogno di scrivere un saggio al riguardo, perché riesce perfettamente a dimostrare quanto poco sappia di preciso e universalmente riconoscibile ogni essere umano. Siamo poco diversi dai Karamazov, anzi, siamo tutti Karamazov, in balìa di forze che non riusciamo neanche a comprendere del tutto, figuriamoci a fermare. Per quanto possa valere, c’è da ringraziare Dostoevskij perché non ci ha privato dei Karamazov, e ci ha quasi assolto (novello evangelista) dai nostri peccati.
Serena
(27/10/2017) -
Voto: 2/5
Ammetto di non essere riuscita a finirlo. Mi aspettavo molto da questo libro e ancor di più da questo autore, ma ho avuto l'impressione che tutto fosse inutilmente "tirato per le lunghe". C'è poca azione e anche quella che c'è è irrilevante, inutile al fine della storia. Metto due stelle perché i personaggi erano delineati piuttosto bene ed è indubbio che l'autore sia molto abile, anche se dall'opinione generale mi aspettavo di più. Forse ho solo scelto il libro sbagliato, o forse lo riprenderò in mano più in là, quando avrò più pazienza e tempo da perdere.
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