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I fratelli Karamazov
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Luana
(11/05/2020) -
Voto: 5/5
Uno dei libri più belli mai scritti. Controverso, eccitante, emozionante e travolgente. Non fatevi intimidire dalla lunghezza del libro, ne vale assolutamente la pena! Il formato è un po' scomodo da portare dietro, per me che preferirò sempre il cartaceo al digitale, però è impensabile dividerlo in volumi. Particolarmente consigliato ai giuristi, è di grande ispirazione e Dostoevskij scrive con estrema eleganza e senza mai avere la presunzione di suggerire al lettore come dovrebbe sentirsi o per chi dovrebbe parteggiare! È proprio questo il bello! Si matura un convincimento assolutamente personale della vicenda che fa continuare a riflettere anche a lettura ultimata. Splendido e consigliatissimo
Francesca
(16/11/2019) -
Voto: 5/5
Uno dei miei libri preferiti in assoluto . Nei fratelli karamazov Dostoevskij da il massimo del suo genio . È un romanzo totale sulla vita , parla dei legami familiari , delle fede in dio , della perdita, della morte , del bene , del male , della natura dell uomo , del senso di colpa ... bellissimo . Non fatevi spaventare dalla mole (più di 1000 pagine) , vale davvero la pena leggerlo . Dostoevskij è una garanzia .
eri
(18/03/2019) -
Voto: 5/5
È un libro stupendo, l'ho iniziato un po' prevenuta ma ho totalmente cambiato idea alla fine. Solo il formato lascia un po' a desiderare in quanto troppo grande (e quindi scomodo da tenere in mano), cercavo l'edizione ma non l'ho trovata. In ogni caso però ne vale la pena!
Anna
(11/03/2019) -
Voto: 5/5
Libri così ti tengono in ostaggio. Ho iniziato a leggere “I fratelli Karamazov” in un giorno imprecisato di primavera - o forse era già estate, non saprei. Avevo intenzione di addentrarmi in questo libro dopo che la lontananza da “L’Idiota” mi aveva causato una crisi d’astinenza dalla scrittura di Dostoevskij. “I fratelli Karamazov” è, se possibile, un romanzo ancor più grande, ancor più ambizioso. Se “L’Idiota” rimarrà sempre nel mio cuore per quella meravigliosa ingenuità, quel meraviglioso perdono, “I fratelli Karamazov” mi ha colpito sin dall’inizio per la remora alcuna di Dostoevskij a raccontare ogni aspetto della vita russa, e soprattutto gli aspetti spirituali. Perché questo è un romanzo sulla colpa. Su cosa voglia dire essere colpevoli e su chi debba ricadere la colpa. Niente di più semplice, si potrebbe rispondere; poi però viene messa in atto una partita a scacchi tra due autori, due psicologi, due attori (due avvocati, del resto) che giocano una partita, che rimettono a posto le pedine e cercano di fare una “summa” di tutte le sollecitazioni a cui il lettore è stato sottoposto, che dopo una lettura così lunga inevitabilmente perde le fila, e dimentica. E in quel duello è difficile dire che l’uno o l’altro abbia totalmente ragione o torto. Che l’uno o l’altro sia interprete perfetto di ciò che ha scritto Dostoevskij. Perché “I fratelli Karamazov” è anche una storia contraddittoria, che non ha un unico intreccio, chiaro e lineare, talvolta è difficile distinguere la realtà dalla menzogna, le motivazioni limpide da quelle egoistiche. Talvolta è proprio difficile capire cosa vogliano intendere questi personaggi dispersi nel mondo e soprattutto nei loro desideri, incapaci di interpretarli ed ottenerne la realizzazione, vittime della noncuranza, della confusione, e soprattutto delle passioni.
maria
(07/03/2019) -
Voto: 4/5
davvero un'ottima edizione questa feltrinelli, il romanzo è assolutamente un classico necessario in ogni libreria
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