Sabbia nera

Rosetta (21/09/2019) - Voto: 3/5
Vanina, un Salvo in gonnella. Ovviamente il Salvo è il Montalbano da cui Cristina Cassar Scalia prende sicuramente molto più di un riferimento. Al di là del tipo di libro, giallo puro e dell'ambientazione siciliana, qui è descritta la Catania all'ombra dell'Etna, ben più di un tratto (nel carattere, nei personaggi, nello svolgimento della storia...) richiama il commissario di Camilleri. Da apprezzare come giallo opera prima. Personalmente mi piacciono caratterizzazioni più marcate e originali.
Antonino Bonfiglio (20/09/2019) - Voto: 5/5
Il primo caso di Vanina Guarrasi, vicequestore ex antimafia, palermitana doc nella giungla urbana di Catania. Sullo sfondo, l'Etna e la sua pioggia nera di ceneri, metafora di un caso rimasto sepolto alle falde della Montagna. Appassionata di sceneggiature siciliane, tormentata dal suo passato di mafia e di amore, all'apparenza asociale ma fondamentalmente stacanovista innamorata del suo mestiere. Con l'aiuto del commissario in pensione Patané e degli agenti della Mobile, il vicequestore restituirà dignità ad un passato ammuffito tra ville decadenti e case chiuse di una Catania che non ha fatto i conti con il suo passato, coperta da un velo di pudore e di omertà. Un esordio indimenticabile.
Gino (19/09/2019) - Voto: 5/5
Peccato essere arrivato alla fine di questo bel giallo siciliano, che mi ha suscitato forte desiderio di vedere Catania, di assaggiare dolci e cibi non ancora resi famosi da tanti altri libri o serie tv. Simpatico e credibile il vicequestore Vanina con il semplice desiderio di fare bene il proprio lavoro, senza pregiudizi e con onestà cercando senza sosta la verità. Ottima la squadra composta da giovani e anziani che fanno da solida spalla e che condividono pure storie passate infelici. Particolarità sorridenti nei personaggi minori (si fa per dire) e questa grande villa misteriosa teatro di delitti poco gotici e molto uman fa venire voglia di vedere com'è fatta e dov'è di preciso.
carezze di carta blog (01/09/2019) - Voto: 5/5
Il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, da Palermo viene trasferita a Catania per suo volere. Desidera una nuova dimora per cancellare sentimenti di dolore legati alla sua amata città. Il ritrovamento di un cadavere mummificato risalente a circa 50 anni fa chiama Vanina ad iniziare un' indagine particolarmente complicata. Un passato ancora vivo racchiude molte storie di amore, vendetta, avidità che si trascinano fino ai nostri giorni. La scoperta di questo cadavere riaprirà un'incredibile inchiesta chiusa in fretta e furia molti anni fa. Un filo trascinerà Vanina fino al presente, dove ancora l'illecito e la vendetta sono il male non si fermano. Insieme alla sua squadra e con l'aiuto prezioso di un commissario in pensione, Vanina, lavorando con tenacia ed acume, arriverà a fare chiarezza; sarà lucida e determinata sempre, anche se il suo cuore a volte sembra vacillare. In una suggestiva Catania, avvolta da una pioggia di cenere proveniente dall'Etna, ma comunque viva, vivace e avvolta da cibi odorosi, bibite agrumate e con richiami arabeggianti, il libro si divora con vero piacere. Consigliatissimo. Sul blog un approfondimento.
ormos (31/08/2019) - Voto: 3/5
Sarà che leggendo le recensioni di altri lettori mi ero formato un'aspettativa elevata, ma direi che questo romanzo non mi ha entusiasmato granché. La storia prende vigore solo dall'entrata in scena del commissario Patanè, e comunque non decolla mai fino all'epilogo. E poi... bisogna ammetterlo: viene facile il paragone con il Montalbano di Camilleri, specie nel personaggio di Bettina che troppo assomiglia ad Adelina, presenza discreta ma ottima cuoca. Diciamo voto 3,5 come incoraggiamento per l'opera prima.