Americanah

Astrea (02/05/2024) - Voto: 2/5
L'eccesso di minuziosità in descrizioni e colloqui tutto sommato scarsamente significativi rende la lettura pesante e tendenzialmente inutile. Non ci sono contenuti così interessanti come quelli che speravamo di trovare.
Loris (01/09/2015) - Voto: 4/5
Lo schema della narrazione in apparenza segue il canovaccio della storia d'amore contrastata, i cui protagonisti vengono separati da varie avversità, salvo ritrovarsi e scoprire intatta l'attrazione, a dispetto dei legami sentimentali costruiti nel frattempo. Il focus del romanzo però è legato all'esperienza dell'emigrazione e del ritorno, al confronto tra la cultura nigeriana e quella anglo-americana, alle molteplici sfumature che la razza assume nel nuovo mondo. Adichie punta l'indice contro un perbenismo progressista che considera superato ogni problema, o quanto meno non vuole recepire critiche radicali a un sistema di convivenza pacificato solo in superficie. Rispetto ai lavori precedenti, questo è più dispersivo, affollato di personaggi secondari che talora sono solo abbozzati. Resta una lettura più che gradevole, utile per scoprire un diverso punto di vista a cavallo tra i continenti.
silvia (07/03/2015) - Voto: 4/5
In questo romanzo ci sono una serie di difetti controbilanciati da altrettanti pregi, che riescono ad attenuare gli aspetti meno riusciti. Lo stile generale è quello martellante della saggistica statunitense: un elenco sterminato di esempi per avvalorare la tesi principale, in questo caso il radicamento della discriminazione razziale negli Stati Uniti. (Una delle migliori opere sul concetto di identità e diversità, è "La macchia umana" di Philip Roth, rielabora e sublima il concetto portante con maestria tale da renderlo un'icona, ciò sgombra il campo dalla moltitudine di esempi già sotto gli occhi di tutti, che rischiano di annullarsi a vicenda. Anche "L'aiuto" di Kathryn Stockett, tratta lo stesso tema portando avanti un messaggio di denuncia costruttiva, che si proietta oltre la semplice constatazione.) In "Americanah" il punto di vista è quello di chi si trasferisce nel paese dei sogni, non aspettandosi di dover sottostare a una stratificazione gerarchica. Il tono da blog diretto e palpitante si impiglia talvolta in particolari voyeuristico morbosi, di cui si farebbe volentieri a meno. Nonostante i punti deboli, si tratta di un'opera sentita, non si vede l'ora di aver un momento libero per poter continuare a leggere, grazie agli accostamenti lessicali funambolici, alle osservazioni illuminanti sulle contraddizioni della società, ai ritratti ricchi di sfumature, all'andamento altalenante dei ricordi che impreziosisce la struttura.
lettrice (29/12/2014) - Voto: 5/5
Davvero un bel libro, intenso, che tiene incollati alle pagine ed è difficile staccarsene. Consiglio a tutti di leggerlo sia per la storia, una (anzi più d'una) storia d'amore molto ben scritta e articolata, che per avere più consapevolezza di quello che è il mondo (l'America in particolar modo, ma anche l'Europa) in cui si trovano a vivere gli emigranti africani.