1Q84. Libro 1 e 2. Aprile-settembre

Clara (28/09/2014) - Voto: 2/5
Non so se l'autore avesse la prensunzione di ricreare Alice nel paese delle meraviglie (che tra l'altro viene citato negli ultimi capitoli) ma il risultato è una storia redicola e assurda! Siamo ben lontani sia dal fantasy che dal romanzo realistico,, i personaggi sono sciatti e il mondo parallelo che li circonda (little people, crisalide, doppia luna ecc.) è a dir poco imbarazzante. 718 pagine di nulla. Sconsigliatissimo
zia dahlia (10/09/2014) - Voto: 5/5
Semplicemente un capolavoro. Consigliatissimo.
GIOVANNI (29/08/2014) - Voto: 5/5
Francamente mi risulta difficile parlare di questo libro, perchè è difficile assimilarlo e andare a capire fino in fondo tutti i personaggi e le situazioni. E' un lavoro importante, solido e vaporoso allo stesso tempo, che parte a mille all'ora come un treno per poi stabilizzarsi via via che scorrono i personaggi. La sicaria e il ghost writer sono i due poli opposti e prima o poi finiranno per attrarsi fino a toccarsi ma non c'è fretta, meglio godersi le storie e i personaggi che l'autore ci propone nel frattempo. Non bisogna correre, Murakami ci chiede di dargli fiducia e di fidarsi di lui e quasi sempre rimaniamo soddisfatti della proposta. In questo caso ci chiede uno sforzo maggiore del solito ma alla fine Tengo e Aomame non sono più due personaggi immaginari, sono parte di noi e ce li portiamo dietro anche quando abbiamo finito di leggere.
Leopoldo Roman (09/05/2014) - Voto: 2/5
"Murakami può creare dipendenza" c'è scritto in una recensione. Chiaramente non è stato il mio caso. 722 pagine di una storia surreale mi hanno veramente estenuato. L'ho terminato deluso ponendomi una domanda: ma perchè scrittori di talento devono per forza scrivere, scrivere, scrivere? Naturalmente non leggerò il terzo libro...
gino (25/04/2014) - Voto: 5/5
Bellissimo. Attenzione però che non è una lettura facile e sempre scorrevole nel senso che si e' sempre stimolati a capire i sottintesi e le citazioni che Murakami nasconde tra la righe, infatti quasi niente del senso di questo libro e' rivelato in modo diretto.