Accabadora

Andrea Giostra (04/05/2013) - Voto: 5/5
Da leggere assolutamente. Bravissima l'autrice. Scrivere con classe di un tema così importante e delicato come l'eutanasia non è affatto facile. Murgia, con grande eleganza letteraria, è riuscita a ridare la giusta connotazione sociale e culturale ad un "dibattito" di cui si sono appropriati inopportunamente e prepotentemente la politica e la religione più ortodossa. Il valore della vita è un valore assoluto, e su questo non c'è alcun dubbio sia per coloro che credono ed hanno fede in Dio, sia per i laici non-credenti che si contraddistinguono per i sani principi etici e morali delle culture più antiche e delle democrazie occidentali. Il dolore e la sofferenza, l'irreversibile e straziante perdita delle funzioni intellettive e cognitive, rimangono sempre un fardello familiare, e molto spesso né la politica né la religione riescono a "partecipare" e ad alleviare un dramma umano che apre violentemente la porta a soluzioni che solo chi ergendosi a supremo detentore dell'etica e della morale divina e terrena insieme, non riesce a concepire come possibile e doloroso gesto liberatorio di un'anima imprigionata e di una speranza familiare negata.
Moreno C. (12/03/2013) - Voto: 4/5
Non ha molte pagine "Accabadora", ma la sua brevità è la stessa che hanno le parabole: che sempre riescono a contenere tutto ciò che serve sapere, tutto ciò che conta, null'altro di superfluo. Il libro vale, vale tanto: perchè obbliga al confronto con tematiche forti e perchè riesce a farlo fermando il tempo e materializzando un atavico senso dell'arcano dal potere magnetico sorprendente.
Francesca (03/03/2013) - Voto: 4/5
Ho trovato questo libro un piccolo gioiello, capace di immergere il lettore nello spaccato della vita di un paesino del dopoguerra, permettendogli, altresì, di assaporare i tempi lenti, i riti antichi e i silenzi, dell'aspro e fiero entroterra sardo. Particolarmente delicata è la descrizione del rapporto tra le due protagoniste, i cui contorni psicologici vengono delineati con tratti essenziali ma intensi, in grado di toccare profondamente l'animo del lettore. Davvero una piacevole lettura.
ViolettaDelPensiero87 (19/12/2012) - Voto: 4/5
Da sarda non potevo non leggere un libro di cui se n'è parlato tantissimo.. devo dire che ne sono rimasta affascinata..anche se forse le mie aspettative erano un po più alte.
Gabriele (03/11/2012) - Voto: 5/5
Avevo chiesto un libro scritto bene. Sono stato pienamente accontentato almeno per la prima parte, sino al viaggio a Torino. Una scelta di vocaboli e un uso degli "aggettivi" prezioso. Gran brava scrittrice che ha tutti i numeri per darci altri libri belli. La storia? Bah! Un pò strana e anche un pò ingenua. Ma si tratta quasi di un opera prima.