Accabadora

Marina (25/06/2011) - Voto: 1/5
Nutrivo molte aspettative, visto il Premio prestigioso vinto con questo romanzo, invece sono rimasta delusa: la storia è senza mordente, forse anche banale; per niente avvincente, non suscita curiosità; io personalmente non vedevo l'ora di finirlo per archiviare la parentesi aperta sulla storia letta. Il mio giudizio è negativo.
Elettra (20/06/2011) - Voto: 2/5
L'ho trovato soprattutto una grande intrinseca dichiarazione d'amore alla terra di Sardegna più profonda, di cui si respirano gli odori, le tradizioni e i sentimenti nascosti. La trama scorre piacevolmente ma non è particolarmente avvincente. Invita alla riflessione, ma senza provocare troppo coinvolgimento. Certamente non è uno di quei libri che lasciano il segno, malgrado sia a tratti piuttosto pretenzioso. Mediocre.
gabryx_venite@hotmail.it (14/06/2011) - Voto: 1/5
Un inno alla morte e all'eutanasia che vuole sembrare poetico ma non vi riesce.
silvia (23/05/2011) - Voto: 4/5
Non sapevo nulla di quest'autrice e quindi ho intrapreso la lettura senza alcun pregiudizio, tranne quello riservato a tutti gli autori italiani che, salvo rare eccezioni, tendono a piangersi addosso e a cadere nello stereotipo, nella letteratura come nel cinema. Scritto benissimo, trama avvincente, suspence e verosmiglianza, risvolti socioantropologici anche profondi affrontati con garbo, che non vanno a scapito della narrazione scorrevole.
Silvia (21/05/2011) - Voto: 5/5
Un gran bel libro, dal sapore ben caratterizzato e una storia che non si dimentica. Oltre al modo di scrivere assolutamente apprezzabile, altro fattore di particolare pregio di questo libro è la lunghezza: non sempre servono 400 pagine per scrivere qualcosa di valido. Molto consigliato.