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La casa senza ricordi
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Vinnyrasky
(25/03/2025) -
Voto: 3/5
È il primo libro che leggo di Carrisi ed è palese quanto ci sappia fare con il genere Thriller. Il racconto è incalzante, la narrazione avvincente, tiene incollato il lettore seppure alcune situazioni sono al limite del credibile, ma a Carrisi questo lo si può perdonare. Quello che lascia perplessi è il finale poco chiaro, nebusoloso, non detto, che lascia presagire un sequel che al momento non c'è. Non amo i libri autoconclusivi ed è questa l unica pecca di questo romanzo.
martina
(12/02/2025) -
Voto: 3/5
Carrisi. Una serie composta da libri autoconclusivi legati però dal solito protagonista. Infatti in ogni libro troviamo Pietro Gerber, un ipnotista di bambini, alle prese con n nuovo caso. Anni fa ho letto il primo volume di questa saga (La casa delle voci), un libro molto scorrevole e coinvolgente con un finale però troppo frettoloso e poco curato, un problema che a quanto pare persiste in tutti i libri di Carrisi. Il libro è scorrevolissimo e la trama è riuscita da subito a catturarmi, ho divorato il libro perché non riuscivo a smettere di leggere. La trama è avvincente e intrigante, sicuramente non annoia, e anche i colpi di scena non sono male. Il grossissimo problema è il finale praticamente inesistente, un finale tronco, e per chi se lo sta chiedendo, la storia NON prosegue nel terzo volume (l'ho letto subito dopo questo). Dopo aver letto tre libri di questa saga sono arrivata alla conclusione che, o l'autore non sa scrivere dei finali decenti, o non ha proprio voglia di impegnarsi a concludere le sue storie e le molla così senza preoccuparsene per passare al prossimo libro da scrivere e vendere. Un vero peccato perché i suoi libri sarebbero altrimenti ottimi thriller.
achi53
(28/12/2023) -
Voto: 1/5
ho letto tutti i libri di Carrisi, ma sicuramente la serie che mi piace di meno è quella con Pietro Gerger. motivi: 1° Gerber non mi suscita nessuna simpatia 2° Ha molti problemi mentali per cui dovrebbe essere lui il primo a farsi psicanalizzare 3° i non finali mi irritano perchè penso che siano fatti apposta per fare un seguito e guadagnare altri soldi.. inoltre non capisco nel finale cosa c'entri con il resto del romanzo il rapimento di un bambino di 4 anni. sicuramente altri romanzi con protagonista Gerber non li leggerò più. spero che torni a Marcus e Mila.
Eli
(22/07/2023) -
Voto: 5/5
Bella storia, avvincente e che si legge tutta d'un fiato fino alla fine.....ma la fine non c'è....mi aspetto un continuo!consigliato perché TOP nel suo genere.Bravo Carrisi
Debora
(04/07/2023) -
Voto: 4/5
Sempre una garanzia nel genere. Il povero Pietro gerber sempre più incasinato, preso dai casi e dai suoi problemi esistenziali e dai suoi vissuti familiari ed emotivi, le esperienze al limite del paranormale, storie che si intrecciano in uno schema che ormai è consuetò al lettore, personaggi bambini in bilico tra il vero e il non vero tra il buono e il cattivo tra l’innocenza e la colpa. Madri e genitori poco amorevoli, distratti o semplicemente inesistenti. Le colline del Chianti, il Mugello, Firenze che sono inevitabili comprimari alla storia. Sincronicita e trovate che catturano l’attenzione e riportano il lettore Ale sue ipotesi e supposizioni confermandolo nelle sue intuizioni. La figura di Anna che è preludio a un rientro in scena da protagonista: angelo custode o demone per gerber. Il finale che un po’ delude perché chi legge ne vorrebbe ancora e vorrebbe sapere come vanno a finire le storie di tutti “ogni storia deve avere una sua fine “ dice ANna sibillina, ma non è incompiuto. Tutt’altro. Allora: al prossimo volume
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