La bambola di porcellana

Annetta (02/04/2025) - Voto: 2/5
Mah ha fatto fatica a leggere questo libro anche se sono arrivata alla fine. Tanti personaggi, alcuni sembrano sparire per sempre ma poi riappaiono e in più la trama si sposta avanti e indietro nel tempo, creando solo confusione. Forse tra un po' dovrei provare a rileggerlo con piu attenzione ma non credo che lo farò
Luana (19/02/2025) - Voto: 3/5
Ero partita abbastanza entusiasta quando l'ho comprato, pensando che mi avrebbe riportato un po' dell'atmosfera de "L'ottava vita", letto poco tempo prima. Ahimè, così non è stato. Una storia tutto sommato bella e accattivante, ma personaggi poco concreti, quasi sfuggenti, a parte forse Tonya che mi è sembrata quella descritta meglio. Personaggi a parte, anche le vicende raccontate in maniera superficiale, mai approfondite, storie descritte a morsi e lasciate all'immaginazione del lettore. E anche il finale, un pochino forzato, quasi prevedibile. Un po' da romanzo rosa, ecco. Quanto al costrutto narrativo, tutti quei passaggi, mischiati a storie surreali e soprannaturali, non mi hanno convinta.
Irene (25/10/2024) - Voto: 5/5
Mi sono commossa. È una storia bellissima, che la trama non riesce davvero a trasmettere. L’ho comprato pensando che parlasse di altro ma ho trovato una storia travolgente e bellissima. Da non perdere
Rita Coltellese (22/10/2024) - Voto: 5/5
Ho acquistato il libro e l'ho letto tutto. Bello, avvincente. Ma ho notato incongruenze piuttosto marcate: nel capitolo 29 a pag. 339 Aleksej, in realtà Dimitri, dice: "Ho incontrato Tonia nel 1914...Io avevo 24 anni". Dato che l'azione è collocata nell'agosto 1991 (scritto appena sotto il Capitolo) Aleksej/Dimitri nato nel 1890, (avendo 24 anni nel 1914) al momento dell'azione sarebbe un uomo di 101 anni. Uomo che viene descritto come attivissimo (fa discorsi con voce sonora, parte e torna, gira incessantemente preso da impegni). A pag. 348 il personaggio di Eduard Dajneko, amante di Katja e padre di Rosie, viene accostato alla favola allegorica su Kascej l'immortale e sembra adombrare che lei, Rosie, sia la figlia assassina di Kascej il quale le fa credere di essere stato lui ad uccidere mentre è stata lei. Se si vuole adombrare che Katja voleva, leggendole la favola, farle capire quella realtà, siamo davanti ad un'altra incongruenza perché le favole sono nel quaderno che appartiene a Tonja ed è lei che le ha scritte. Come faceva Tonja a scrivere una favola allegorica su Dajneko non sapendo nulla della relazione di sua figlia Katja con "quell'uomo"? A pag. 348 la scrittrice fa dire a Rosie/Raisa: "Ora capisco che questa storia riguardava "quell'uomo"", quella notte. Ora so che la mamma (Katja) stava cercando di dirmelo nell’unico modo che conosceva. Non era lei che non voleva parlare; ero io che non riuscivo a sentire.”
Iuiij (17/08/2024) - Voto: 5/5
Carino