L' ospite inatteso

Giada (11/03/2019) - Voto: 5/5
È un thriller, è quasi una storia dell'orrore - sia fisico che psicologico - ma è soprattutto una storia dolorosa che colpisce come un calcio nello stomaco nella cara, vecchia e cattolica Irlanda che tutto vede e giudica ma non parla e non agisce. È un libro pieno di orrori e crudeltà e che, per quanto non scenda mai troppo nell'esplicito, ha quell'alone di non detto che si insinua sottopelle nel lettore - lasciando che la sua mente crei la propria immagine per colmare il vuoto. È un libro che pianta il seme del terrore: molti dei personaggi coinvolti hanno paura e, quasi per osmosi o simbiosi, quel terrore si trasferisce dalle pagine al lettore e si annida nel suo stomaco - e cresce e cresce - perché ci sono orrori che la mente umana a volte non vuole e non può comprendere. È un libro che disturba, che smuove la coscienza, che porta a galla crimini che fin troppo spesso vengono taciuti e coperti con omertà - ancora oggi.
Giorgia (11/03/2019) - Voto: 5/5
Il libro risulta avvincente sin dall'inizio. I personaggi sono ben delineati e descritti, anche nei rispettivi problemi familiari e personali. L'ispettore Lotti si trova a gestire su più fronti - anche per ragioni personali - una vicenda intricata e complessa che affonda le sue origini in un torbido passato che qualcuno vorrebbe cancellare per sempre. Il racconto è scorrevole e il ritmo sempre concitato. Il finale non presenta particolari colpi di scena, perchè la Gibney conduce il lettore piano piano verso la prevedibile conclusione. L'ho letto volentieri e velocemente
Gioia (11/03/2019) - Voto: 5/5
Il primo di tanti omicidi, in un inverno gelido che nei pensieri, nelle angosce e nell’anima dell’Ispettore Lottie Parker, era iniziato tanto tempo prima. Questo libro è la sua ansia, le sue notti senza sonno, la voglia di una sigaretta e di affondare nell’alcol, le corse, il freddo, la sua faccia come una maschera di tristezza e un instancabile filo di dolore che segue Lottie per tutta la storia, la sua storia forse. Una storia di silenzi, di ignoranza, di omertà, di piccole anime trasformate per sempre, scomparse e mai più cercate. Il passato è ancora lì sotto quel melo e i suoi candidi fiori. Un ritmo incredibile e serrato ci lascia a volte senza respiro; una trama complessa e aggrovigliata che ci pare invano di aver dipanato più volte. Un finale degno dei migliori thriller.
Giulia (11/03/2019) - Voto: 3/5
Aspettative deluse su tutti i fronti: scrittura talmente elementare da risultare fastidiosa. I periodi sono brevi come i pensierini degli alunni di una scuola primaria, i personaggi sono noiosi con conversazioni banali e la trama non decolla mai. Personalmente sono una divoratrice di libri ma per concludere questo ho dovuto impegnarmi veramente tanto e nel frattempo per non demoralizzarmi troppo ne ho letti altri due... Tutta un'altra storia!!! Peccato, carta sprecata.
Chiara (11/03/2019) - Voto: 5/5
Oggi parliamo di un esordio davvero convincente, "L'ospite inatteso" di Patricia Gibney, edito da Newton Compton. Sono rimasta molto colpita, di gialli e di detective ce ne sono migliaia in giro tra gli scaffali delle librerie, eppure questo è riuscito a portare una ventata di novità. Sarò fortunata io, ma anche stavolta le pagine scorrono ad un ritmo serrato e la lettura è fluida. Ho ben apprezzato lo stile dell'autrice, belle sono le descrizioni dei particolari. La trama naturalmente si incentra su uno strano caso di omicidio. Due per l'esattezza, apparentemente molto distanti l'una dall'altra: un uomo impiccato ad un albero e una donna strangolata in una cattedrale.