I bambini di Svevia

Giusy (13/05/2020) - Voto: 5/5
Il coraggio del personaggio mi ha dato una buona ispirazione per la mia vita personale, mi sono immedesimato molto nelle vicende raccontate!
Simo (12/05/2020) - Voto: 4/5
Quale sarà il segno che Edna aspetta da tempo nella sua abitazione in compagnia di un pappagallo blu? Al lettore l’ardua sentenza nelle pagine che seguono. E’ stata una storia che mi ha toccato da molto vicino facendomi riflettere tantissimo. In particolare ho trepidato per il modo in cui questi bambini del romanzo dovevano attraversare, a piedi, vasti territori. Bellissimo romanzo. Lo consiglio vivamente.
Antonella (11/05/2020) - Voto: 4/5
Bastano poche pagine per entrare nel mondo di Edna e di Jacob, e per sentire il bisogno di conoscere qualche dettaglio in più della loro storia... una storia che appare segnata da una profonda ferita, in grado di trasformare dei bambini in piccoli adulti. Si tratta di un romanzo incredibilmente coinvolgente, da leggere tutto d'un fiato.
diario di una book lover (11/05/2020) - Voto: 4/5
“Ha voglia di ascoltare una storia?” chiese con voce pacata, scaldata da un sorriso appena un po’ storto, come gli occhiali appiccicati alla fronte. “Non le prometto che la guarirà dal suo dolore. Ma c’è una cosa che le storie, tutte le storie, possono fare. Lei la ascolti. E poi, mi dirà.” I bambini di Svevia è un romanzo davvero indimenticabile che: - fa luce su un capitolo della storia poco conosciuto, quello dei bambini che per ben tre secoli furono venduti al mercato del bestiame alle fattorie dell'Alta Svezia; - la protagonista, Edna è un personaggio vivido, tenero, che mi ha commossa - complice una scrittura davvero bella - per quel suo essere rimasta un po' bambina, nonostante l'infanzia le sia stata negata; - la scrittura che, come anticipavo è tanto bella, poetica, ci trasporta in un mondo in cui la natura palpita e in un passato che scalpitava per essere raccontato. È un romanzo questo che mette in luce quanto l'infanzia condizioni l'intera esistenza; ci fa riflettere sul fatto che l'età non è un limite e non è mai troppo per rimediare ai propri errori; ci mostra quanto un incontro in apparenza insignificante possa cambiarci e aprirci a nuove strade. Non posso non sottolineare che questa storia assume tratti surreali - basti pensare al fatto che la protagonista è una novantenne che intraprenderà insieme al suo pappagallo Emil, un viaggio su per le antiche strade romane e per i sentieri dei Pellegrini - ma, a mio avviso, questo aspetto fornisce al racconto una marcia in più, un non so che di magico. Questa è la storia di due bambini che rinchiusi in una fattoria ai margini della foresta avevano creduto in una fiaba e si erano messi in testa di rubare il paradiso e proprio a mo' di fiaba è raccontata. E voi cosa aspettate a intraprendere questo viaggio insieme ad Edna & Emil? Lettura consigliatissima in questi giorni di reclusione (e non solo).
Barbara (11/05/2020) - Voto: 3/5
Romanzo tanto osannato negli ultimi mesi ma che sinceramente non mi ha convinto al 100%. Di positivo c'è sicuramente l'aver raccontato una pagina di storia poco conosciuta, la storia di bambini poveri venduti per lavorare nelle ricche fattorie tedesche. Bambini sfruttati e abusati che spesso non tornavano più a casa. Di positivo c'è pure la scrittura che ti coinvolge e riesce a toccare le corde giuste. È un libro che trasmette emozioni, che in certe parti ti fa davvero commuovere. Ma, se il racconto di quanto ha dovuto sopportare la protagonista da bambina è intenso, drammatico e appassionante, non vale lo stesso per il presente di Edna. Insomma per me non è credibile che una signora novantenne scali da sola le montagne con il trasportino contentente un pesante pappagallo vecchio quanto lei. Ecco, questo mi ha indisposto molto. Nel complesso però non posso dire sia un cattivo libro.