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Gli ultimi passi del sindacone
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Claudio
(10/10/2018) -
Voto: 5/5
Già meriterebbero il massimo le ultime pagine con l'indicazione di tutti i personaggi. Ma dove va a trovare i nomi Andrea Vitali? Il sindacone del titolo è alto un metro e sessanta, pesa più di un quintale e ha due piedini, addirittura uno più piccolo dell'altro. E' apprezzato in tutto Bellano e ben voluto. La vigilia di Natale ha convocato un consiglio di giunta per poter poi andare a trovare la sua nuova fiamma, una delle due gemelle che durante la guerra si sono divise. una con i partigiani e una con le brigate nere. La prima era finita sucecssivamente in Liguria al seguito delle promesse di un partigiano che invece poi l'aveva costretta alla prostituzione. L'altra, rapata a zero dopo la Liberazione, era rimasta in paese e anche lei non disdegnava di guadagnare qualcosa nella stessa maniera della sorella. Ma qualcosa va storto: il sindacone, proprio sul più bello, muore. E tocca così al vice sindaco e ad un altro assessore, il pizzicagnolo, a portare il cadavere del sindacone in municipio e "trovarlo" là. Il contorno di vari personaggi rende ancora più godevole questo lavoro di Vitali.
Pettirossoverde
(08/10/2018) -
Voto: 5/5
Ancora una volta un grande Vitali, forse la massima espressione della narrativa italiana
Alinghi
(07/10/2018) -
Voto: 4/5
Solito immutabile Vitali...libro dalla storia semplice ma come sempre accattivante. Molto simile a storie precedenti che non lasciano traccia e si confondono nella memoria. Cambia il periodo ma non l'ambientazione, libro gradevole, rilassante che scorre via veloce...
Raffaele
(05/10/2018) -
Voto: 5/5
Sinceramente uno dei migliori Vitali. Più che la storia, verosimile, sono i personaggi caratterizzati in punta di penna nel loro intimo, stati d'animo, preoccupazioni ed emozioni. Ottima lettura
laSalaElena
(26/09/2018) -
Voto: 5/5
Eccoci di nuovo in quel di Bellano. È la vigilia di Natale del 1949, le persone si affrettano sotto i primi fiocchi di neve a raggiungere il calore e l’intimità delle proprie abitazioni, in un’atmosfera che ricorda un po’ quella del Canto di Natale di Dickens. Ma non tutti gli abitanti del paese sono destinati a godersi la tranquillità delle ore che precedono il Natale... I personaggi dai nomi apparentemente strampalati e dalle caratteristiche fisiche caricaturali che si muovono nel piccolo comune affacciato sul lago di Como, e le situazioni tragicomiche raccontate sono quelle a cui Andrea Vitali ci ha abituato da sempre. Basti pensare all’epiteto di “Sindacone” riferito al primo cittadino del paese, in virtù di una fisicità non particolarmente filiforme... o alla descrizione di un rocambolesco trafugamento, effettuato con il favore della Messa di mezzanotte, che ricorda molto da vicino la notte degli imbrogli dei Promessi sposi. Rispetto alla maggior parte della produzione “vitaliana”, in questo libro ho riscontrato qualcosa di nuovo. Le descrizioni dei paesaggi sono curate nei dettagli, a tratti poetiche, quasi come se la natura stessa fosse un personaggio silenzioso ma partecipe della narrazione. Inoltre, alcune delle vicende raccontate hanno una vena particolarmente amara e malinconica, e si percepisce da parte dell’autore una sorta di compassione rispetto alle miserie umane che hanno segnato i suoi personaggi. Voglio comunque tranquillizzare gli habitués di Andrea Vitali sul fatto che ritroveranno comunque la consueta pungente ironia e la genialità che lo contraddistinguono. Se conoscete già Andrea Vitali amerete anche questo libro. Se vi accostate all'autore per la prima volta, difficilmente rimarrete delusi.
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